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Ex vice ct Svizzera: "L'Italia abbia rispetto. Ndoye? Ricordo di averlo visto 8 anni fa..."

di Dimitri Conti

Antonio Manicone, ex vice commissario tecnico della Svizzera quando era ct Petkovic, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Sport Mediaset in vista dell'incrocio tra l'Italia e gli elvetici nell'ottavo di finale di Euro 2024: "La Svizzera è un avversario tosto, forse il peggiore da affrontare in questo momento".

Prosegue Manicone, nel descrivere la nazionale oggi guidata da Yakin: "L'Italia deve avere molto rispetto di questa Svizzera, negli ultimi Europei dove c'ero anche io ha eliminato la Francia e perso ai rigori con la Spagna. La squadra è maturata ulteriormente, ha fatto esperienze ed ha calciatori che giocano in campionati importanti con tanto di vittorie".

L'aspetto mentale degli ultimi sfortunati incroci può pesare all'Italia? Dice Manicone: "Da una parte può essere positivo, l'Italia deve avere una voglia di rivalsa forte. Naturalmente ci sarà anche stanchezza, ma devono trovare tutte le energie mentali possibili. In questo momento l'aspetto tecnico passa in secondo piano. Prima i giocatori devono essere convinti delle proprie forze: restano dei grandi giocatori. Bisogna però ritrovare la convinzione di essere forti".

Quindi si sofferma su un paio di singoli, partendo da Ndoye, obiettivo dell'Inter: "L'avevo visto un 8 anni fa circa quando era al Losanna: era entrato a gara in corsa prendendo subito un palo e facendo gol. A me è piaciuto davvero Aebischer. Sta giocando come quinto sulla fascia, accentrandosi però nella fase di possesso. Ciò permette agli elvetici di avere superiorità numerica in mezzo al campo andando anche al tiro dalla distanza. Il fatto di avere diversi elementi allenati da Thiago Motta, Guardiola e Xabi Alonso non è affatto banale: i calciatori si parlano tra loro, la Svizzera fa un gioco moderno con calciatori forti". Chi nell'Inter già ci gioca è invece il portiere Sommer: "Lo merita, è un ragazzo che fa spogliatoio, che fa gruppo. Dà tranquillità al reparto e sa giocare con i piedi. Sono molto contento per lui. Come altri compagni è al massimo della forma, tutti giocano con convinzione".

Conclusione su un altro calciatore della Svizzera che gioca in Serie A, Okafor del Milan, e sul perché non stia trovando lo spazio atteso in campo: "Lo conosco bene, credo che Yakin cerchi grande movimento da parte degli attaccanti ma anche lavoro intenso in fase difensiva. Penso dia meno garanzie in fase di ripiegamento rispetto alle altre punte".


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