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Modena, Rivetti: "Con Sghedoni mai parlato di soldi e non ha lasciato una lira di debito"

di Yvonne Alessandro

Il Modena prende forma. Archiviata la stagione 2023-24 con un nono posto in classifica affollato (Sudtirol, Cosenza e Reggiana a pari merito) e rimandato il sogno playoff al prossimo anno, il presidente Carlo Rivetti ha preso parola per raccontare il motivo per cui ha deciso di prendersi cura della società emiliana dal 2021 direttamente ai microfoni di Passa dal BSMT.

La ricostruzione del passaggio di proprietà. "Come sono finito al Modena? La nostra azienda (Sportswear Company S.p.A, ndr) sta in provincia di Modena, avevamo avuto parecchie offerte di squadre...c'è una discreta crisi nel mondo del calcio. E a un certo punto abbiamo incontrato questo signore, Romano Sghedoni, che salvò il Modena dal fallimento. Ottantaquattro anni, lo disse all'inizio: 'Io tengo il club 4 anni, poi cerco delle persone perbene a cui darlo'. E l'ho guardato negli occhi, era il periodo delle mascherine, e ho rivisto gli occhi dei miei vecchi. Persone trasparenti, pulite, oneste. E lui ha detto: 'Voi siete quelli giusti'".

Il ringraziamento a Sghedoni. "Non abbiamo parlato dei soldi, ma mai. Ti giuro. E sai cosa ha fatto quell'uomo? Ci ha lasciato una società senza una lira di debito. Abbiamo già comprato 8000 memorabilia del Modena, fra cui ci sono due chicche. Una è la tessera numero 00001 del maestro Pavarotti e l'altro è la tessera di dirigente del Modena di Enzo Ferrari, che è stato dirigente del Modena calcio".


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