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Frosinone, il problema non è solamente mentale: in campo funzionano poche cose

di Stefano Martini

Urge un cambio di rotta immediato per il Frosinone calcio di mister Vincenzo Vivarini. I giallazzurri infatti sono clamorosamente al momento ultimi in classifica in Serie B con soli 3 punti conquistati e una differenza reti di -8. Tra le fila giallazzurre non sta funzionando nulla: né la fase offensiva, né tantomeno quella difensiva e i numeri lo confermano. 12 le reti subite in 6 gare, di cui 7 nelle ultime due uscite mentre in avanti sono solamente 4 i gol realizzati di cui ben la metà alla prima giornata nel 2-2 contro la Sampdoria. Non è dunque solo un problema mentale come vorrebbe fare passare mister Vivarini "Vedo una squadra depressa", c'è tanto altro sul campo che non sta funzionando.

Gli alibi non reggono già più, urge un cambio di rotta immediato.
Gli alibi che inizialmente poteva avere l'undici giallazzurro già non reggono più. E' vero che il mercato è stato tardivo e si è sviluppato soprattutto nella fase finale, ma è già passato quasi un mese da quando gli ultimi arrivati hanno messo piede in Ciociaria e anche il capitolo infortuni è una scusa che non può giustificare l'imbarazzante avvio di stagione. Questo Frosinone pecca in tutte le zone del campo: dalla difesa colabrodo, allo sterile attacco passando per un centrocampo che a due non riesce a sostenere le due fasi di gioco. Gelli in primis, nonostante sia spesso e volentieri uno dei pochi a correre e lottare in tutte le zone del campo, è il manifesto del disadattamento tattico dei leoni. L'ex Albinoleffe, perfetto da mezzala in un centrocampo a tre, in una mediana a due è costretto a svolgere una maratona per correre a tappare buchi in ogni zona del campo, scoprendone involontariamente altre, a dimostrazione di quanto non stia funzionando nulla nel Frosinone dal punto di vista tattico. I continui cambi modulo la dicono lunga sulla confusione di Vivarini e il suo staff e l'ammissione di colpa del tecnico ex Catanzaro dopo la debacle di Bari è tanto lodevole quanto dovuta. Il Frosinone, partito il 7 Luglio per il ritiro precampionato, ad oggi non ha un gioco e un piano tattico chiaro ed evidente a prescindere dagli interpreti.

Tutti in discussione, ma per ora fiducia a Vivarini
In una situazione come quella attuale, tutti sono in discussione: dai dirigenti ai calciatori passando per il tecnico, colui che se le cose non dovessero cambiare e migliorare pagherebbe in primis. La società canarina ad oggi, come da filosofia, non è intenzionata a valutare l'esonero del tecnico di Ari, ma se la situazione dovesse rimanere immutata anche nelle prossime gare, un provvedimento in tal senso sarebbe più che una semplice opzione. Venerdì sera a Cittadella e la settimana successiva contro la Carrarese, mister Vivarini si giocherà molto se non tutto del suo futuro. Il patron Stirpe storicamente non ama cambiare allenatore in corsa e lo stesso Guido Angelozzi è della stessa idea e dunque ad oggi non c'è ancora il rischio esonero per Vivarini. La dirigenza canarina attende però un cambio di rotta nel più breve tempo possibile altrimenti per non rischiare di rimanere invischiato nelle sabbie mobili della zona retrocessione bisognerà rinnegare la scelta fatta a giugno e cambiare tecnico. Momento particolare in casa Frosinone, tutti sono sotto esame: dal Dt Angelozzi a mister e calciatori ma lo stesso patron Stirpe non è esente dalle critiche di una parte della tifoseria.

A Cittadella venerdì possibile cambio modulo
Contro il Cittadella venerdì sera mister Vivarini potrebbe riproporre il 4-3-2-1 che aveva fruttato lo 0-0 contro la Juve Stabia. Il tecnico giallazzurro infatti dopo i sette gol incassati tra Brescia e Bari vuole dare in primis compattezza e solidità alla fase difensiva per poi affidarsi alla qualità dei suoi in avanti. Contro i veneti possibile dunque il ritorno ad una linea a quattro e un centrocampo a tre nel quale sarà ancora assente per squalifica Darboe.


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