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Caso Cittadella-Pisa, avv. Sperduti: "La sentenza può cambiare. C’è un precedente simile"

di Claudia Marrone

Continua a far discutere il caso legato al match di Serie B tra Cittadella e Pisa dello scorso 27 agosto, terminato sul punteggio di 1-1. Come ormai noto, inizialmente, il risultato non fu omologato a seguito di un ricorso della formazione toscana, avanzato per un errore nella distinta del match, dove non compariva un componente del Cittadella, Jacopo Desogus, poi entrato in campo. Svista confermata che fu confermata anche dal tecnico dei veneti Edoardo Gorini ("È stata un’ingenuità, un errore"), ma che è costata solo una pesante ammenda al club granata.
Decisione che non è andata giù al Pisa, che ha presentato ulteriore ricorso avverso al decisione del Giudice Sportivo.

Come finirà adesso il tutto? A fare il punto della situazione, ai microfoni di pianetaserieb.it, l’Avvocato esperto in diritto sportivo Matteo Sperduti: "Il Giudice Sportivo, a seguito del ricorso del Pisa, analizzando la regolarità della gara e la relativa omologazione, richiamando anche un principio di diritto sancito dal Collegio di Garanzia dello Sport presso il CONI, ha deciso di applicare una semplice ammenda alla società granata piuttosto che la partita persa a tavolino. Questo in quanto, secondo il giudicante, il Codice di Giustizia Sportiva, per il caso in esame non prevede tale fattispecie tra quelle specifiche per cui si può applicare la sanzione più afflittiva come quella della sconfitta a tavolino. Infatti, nel provvedimento emesso è stato chiarito che, in assenza di una precisa disposizione normativa che vada a sanzionare con la perdita della gara la posizione irregolare di un tesserato poiché non indicato in distinta, non è possibile adottare una sanzione per una condotta non specificamente richiamata dalla normativa né si può ricorrere all’istituto della “analogia” ovvero l’applicazione della sanzione per casi similari. Quindi, il Giudice Sportivo ha effettuato un ragionamento molto semplice: la normativa non ritiene, allo stato, che la mancata indicazione di un calciatore in distinta sia da considerarsi come posizione irregolare e pertanto non si applica la sanzione della perdita a tavolino. [..] Questo, ovviamente, potrebbe creare un precedente, non qualificabile secondo me come “pericoloso” però va definito in maniera uniforme come possono comportarsi le società in casi come quello in esame e deve essere il legislatore sportivo a risolvere tale dubbio, più che il giudice sportivo.

Certamente, il ricorso del Pisa può cambiare le carte in tavola e il risultato giuridico può essere invertito. Questo perché, ricordiamo che di diverso avviso sono state le decisioni prese dagli organi della giustizia sportiva per un caso similare, quello del calciatore della Roma Diawara, per cui era stato esplicitato come tale fattispecie, la partecipazione di un calciatore non inserito in distinta, non può comportare l’applicazione di una sanzione “gradata” ma deve comportare l’applicazione esclusivamente della perdita della gara quale effetto diretto. Dunque, tenuto conto dell’appello presentato dalla società del Pisa, vedremo nel proseguo del giudizio se il provvedimento sarà ribaltato oppure confermato dall’organo giudicante di appello”.


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