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Vedi Napoli e poi risorgi, poi però crolli di nuovo. Gli infortuni frenano il rilancio del Milan

di Antonello Gioia

"Vedi Napoli e poi muori" è una delle frasi più famose per descrivere la bellezza unica del capoluogo campano, ma il Milan, nelle ultime stagioni, l'ha spesso fatta propria ribaltandola: "Vedi Napoli e poi risorgi". E questo sarebbe stato il titolo perfetto per questo articolo di commento almeno fino al 45esimo del match di ieri, quando al "Maradona" dominava un grande Milan: 0-2 a fine primo tempo. Se non che... 2-2 il risultato finale, con un grande secondo tempo del Napoli e un confusionario e apertissimo finale.

La partita
Il Milan l'aveva nei fatti iniziata benissimo: pressing efficace, difesa attenta, ripartenze e azioni manovrate come ai vecchi tempi. Da questi spunti sono arrivati i due gol di testa di Olivier Giroud e altre occasioni abbastanza clamorose, prima su tutte quella capitata sui piedi di Reijnders che ha incredibilmemente spedito il pallone oltre la traversa a porta spalancata. Poi tutta un'altra ripresa con Milan in difficoltà, mentale e tattica, contro un Napoli arrembante: Maignan non perfetto sui gol ed è 2-2.

Gli infortuni
Ma le colpe non vanno tanto ritrovate sui singoli in campo, ma su chi non c'era: se in casa del Napoli si è costretti a schierare Pellegrino per la squalifica di Thiaw, l'infortunio muscolare di Kjaer a Milanello e quello di Kalulu a gara in corso, se a centrocampo non ci sono ricambi, se in attacco Pulisic sente un dolore al flessore e deve uscire lasciando il posto a Luka Romero e non all'infortunato (muscolare) Chukwueze, se Okafor e Jovic non hanno molta gamba perché rientranti da problemi fisici.. Beh, difficile chiedere molto di più. Se il Milan, ora terzo in classifica, vuole lottare per lo Scudetto una soluzione al problema infortuni va urgentemente trovata.


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