.

Cosa ha detto la prima gara della Fiorentina: il centrocampo piace. Ma manca un vero 9

di Simone Bernabei

Una Fiorentina bella, frizzante e soprattutto vincente. La squadra di Beppe Iachini ha iniziato al meglio il nuovo campionato, battendo un Torino su cui il cartello "Lavori in corso" era ancora ben visibile. Secondo Iachini, e prima ancora per i dirigenti, la rosa viola è completa al 95%. Segno evidente che il grosso del lavoro è stato già fatto ma che ancora manca qualcosa per non immaginare un'opera incompiuta.
L'assunto di partenza è il modulo scelto da Iachini, ovvero il 3-5-2. Uno schema che, al netto della bella prova offerta col Torino, ha mostrato alcune lacune. Anzi, una in particolare. Kouame ha corso e lottato, ma non sembra essere la prima punta, il finalizzatore, che serve alla squadra. Non certo per colpa sua, la considerazione parte dalle qualità specifiche dell'ex Genoa. Che è attaccante che regalerà gioie ai tifosi ma forse non prima punta, come dimostrano i gol sbagliati (di testa) davanti alla porta di Sirigu. Per questo motivo non è da escludere una Fiorentina a caccia di una prima punta vera. Uno nome alla Piatek, per intenderci.
Chiosa finale sul centrocampo: alla gara d'esordio mancavano Amrabat e Pulgar, due giocatori potenzialmente titolari. Ma nonostante la doppia defezione, la squadra di Iachini non ne ha risentito. Anzi. Con i due sopracitati, con Bonaventura, Duncan, Borja Valero e Castrovilli la linea centrale della Fiorentina appare fra le meglio assortite dell'intero campionato.


Altre notizie