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Barella: "Anno scorso vissuti momenti difficili. Prima del gol di Napoli il calcio era solo lavoro"

di Alessio Del Lungo

Nicolò Barella, centrocampista dell'Inter, ha rilasciato una lunga intervista al canale YouTube di Matteo Caccia, parlando di un periodo in cui si è sentito solo come calciatore: "È successo nell'anno dello Scudetto, quando tutti mi criticavano all'inizio della stagione dicendo che non ero il solito Barella. C'è stato un periodo in cui non rendevo per questioni personali. Era un momento in cui non avevo una grande passione per il calcio, era veramente solo lavoro. Non ho mai parlato con figure del genere perché ho una moglie con cui posso parlare di tutto. Ho parlato anche con compagni e amici, che hanno fatto una cosa importante dicendomi di superare quel momento, che ero forte. Poi è arrivato il gol col Napoli e da lì ho ripreso a fare meglio. Non mi sono sentito solo, ma sentivo di non aiutare abbastanza i miei compagni. Non mi sentivo inutile, ma non stavo dando quello che potevo dare. I miei compagni mi hanno sentire bene. Ora so come comportami se succede a qualcun altro".

La passione cala?
"Sì. Non è che va via la passione per il calcio, ma magari diventa pesante fare il ritiro, fare allenamento, fare le corse. Se ti succede a 26 anni come è successo a me, è un problema. Ero un po' spaventato da questo fatto, anche perché è molto difficile parlarne. Succede spesso, a tante persone e a tutti livelli. Smettere sarebbe stato troppo facile, ma sono momenti difficili".

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