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TMW - I verdetti della stampa. Bologna: Soriano il migliore ma la stagione lascia insoddisfatti

di Micol Malaguti
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Tempo di verdetti. Di bilanci. È finito il campionato di Serie A 2020-2021: Inter campione, poi Milan, Atalanta e Juventus in Champions League. Giù Benevento, Parma e Crotone. Cristiano Ronaldo capocannoniere, per la prima volta da quando è in Italia. Ma non è tutto qui: TuttoMercatoWeb ha deciso di interpellare tre firme per ogni piazza di Serie A per i giudizi sulla stagione appena conclusa. Chi è stato il migliore? Chi il peggiore? Quale voto alla squadra? E quale all’allenatore?

IL MIGLIORE

Matteo Dalla Vite, La Gazzetta dello Sport: “Non uno ma due: Palacio, perché con lui il gioco del Bologna è stato…bel gioco. E Soriano, l’imprescindibile”.

Dario Ronzulli, Radio Nettuno Bologna Uno: “Il migliore del campionato del Bologna è senza dubbio Roberto Soriano, anima della squadra e giocatore che ha ‘cantato e portato la croce’, colui che ha fatto l'ala, il trequartista, tutto. Questa è stata una delle sue migliori, se non la migliore, stagione in carriera, nella quale ha trovato quella lucidità sotto porta che gli era mancata nella scorsa stagione. Credo meritasse un'attenzione maggiore anche da parte del commissario tecnico della nazionale, Roberto Mancini”.

Alessio De Giuseppe, E' Tv Bologna: "Banale e scontato dire Soriano ma non vedo un motivo per dare il titolo di MVP a qualcun altro se non lui. 9 gol non da attaccante, stagione clamorosa alla quale è mancata solo la non convocazione all’Europeo ma d’altro canto nella seconda parte del campionato il rendimento è leggermente calato insieme a quello della squadra. C’è da dire, però, che nel miglior momento del Bologna, il comune denominatore di ogni partita ben giocata era lui, Roberto Soriano; quando mancava, il Bologna non girava bene, quando tutto girava bene il merito era il suo. Il 4-2-3-1 dei felsinei gli è stato cucito addosso: quale miglior modulo per esaltare il suo ruolo, collante tra centrocampo e attacco che tante volte ha saputo leggere le situazioni di pericolo prima dei compagni e ha giocato sempre un ruolo fondamentale”.

IL PEGGIORE

Matteo Dalla Vite, La Gazzetta dello Sport: "Considerando la fisicità del giocatore e i mezzi che ha dimostrato in passato avere a disposizione, come peggiore dico Dijks: non ha spaccato”.

Dario Ronzulli, Radio Nettuno Bologna Uno: “Non è facile. Mi viene in mente Dijks che ha giocato una stagione non positiva, molto condizionata dagli infortuni, così come Medel o Danilo. Rispetto alle aspettative di inizio stagione, però, dico Orsolini che alla fine ha messo a segno numeri discreti ma che è anche quel giocatore da cui ci sia aspettava di più. Tante, troppe le partite insufficienti, è stato poco costante e ha lasciato troppo poco il segno. Ha sicuramente sofferto molto la concorrenza con Skov Olsen e l'insieme di queste cose ha fatto sì che alla fine quello che ne risulta è un giocatore che ha fatto dei passi indietro rispetto allo scorso campionato”.

Alessio De Giuseppe, E' Tv Bologna: “Difficile scegliere…In questo caso scelgo uno che non è un peggiore dal punto di vista del plus minus, cioè delle volte che era presente e ha inciso sul rendimento della squadra, ma per le aspettative: Musa Barrow. 18 milioni pesano nel giudizio delle sue prestazioni e purtroppo tante volte, specie nell’ultimo periodo, ha giocato in ciabatte. Alla fine i gol non sono stati sempre decisivi però non possiamo ricordarci delle serate di Barrow come quelle con Parma e Cagliari. Lui che dovrebbe essere il top player della squadra quest’anno ha spesso deluso. Ragionando sulla differenza tra aspettative e prestazioni, lui ha rappresentato la differenza maggiore in questa stagione… Barrow rappresenta la delusione”.

VOTO ALLA SQUADRA

Matteo Dalla Vite, La Gazzetta dello Sport: “6.5. Il mezzo voto in più è per non essere mai entrata, nemmeno per un solo minuto, nella zona rossa della classifica”.

Dario Ronzulli, Radio Nettuno Bologna Uno: “Il mio voto è 5,5 perché è stata una stagione scialba. È vero che non si è mai rischiata la retrocessione però è vero anche che per il potenziale che ha la squadra chiudere a 41 punti con una sola vittoria nelle ultime 10 gare è poco, in più c'è stata un'unica vittoria 'prestigiosa', quella con la Lazio e il pareggio con l'Atalanta... Per il resto solo sconfitte con le big del campionato e questo fa sì che il campionato del Bologna, a mio avviso, non sia sufficiente. Mi sarei aspettato qualcosa in più da parte di tutto il gruppo”.

Alessio De Giuseppe, E' Tv Bologna: “Sarò severo: 5.5. Il segnale che è stato dato a salvezza raggiunta mi ha molto deluso e quindi non mi sento di dare una sufficienza piena. Questa è una squadra che ha le potenzialità per fare almeno 50 punti, non 41, quindi 9 punti in meno rispetto alle aspettative fanno calare il giudizio finale. Non abbiamo mai rischiato, vero, ma non c’è nemmeno una partita da ricordare quest’anno, se non quella con la Lazio”.

VOTO ALL'ALLENATORE

Matteo Dalla Vite, La Gazzetta dello Sport: "6,5 a Mihajlovic che ha regalato al Bologna bel gioco, una salvezza più che anticipata in un campionato molto scivoloso e 16 uomini diversi in gol pur giocando senza un vero centravanti”.

Dario Ronzulli, Radio Nettuno Bologna Uno: “5,5 perché rispecchia l'andamento del campionato rossoblù. Mihajlovic ha tutto il diritto di difendere il suo lavoro ma lui stesso lo scorso anno disse che giocando come gioca il Bologna le vittorie sarebbero state più delle sconfitte... In due stagioni, però, questo non è avvenuto, anzi. Evidentemente erano tante le cose da sistemare e aggiustare, cose che non sono poi state effettivamente risolte. Per quanto Mihajlovic abbia contribuito alla crescita di tanti giocatori, quindi, faccio fatica a dare la sufficienza all'allenatore, perché non ha avuto la capacità di comprendere che c'era anche qualcosa da sistemare e migliorare”.

Alessio De Giuseppe, E' Tv Bologna: “Lo stesso voto dato alla squadra lo do a Mihajlovic: 5.5. A tratti ha fatto giocare benissimo il Bologna ma nel calcio dobbiamo mettere in conto anche la componente economica; un ingaggio da 2 milioni come il suo pesa e ottenere solo 41 punti non è abbastanza per un giudizio sufficiente. Inoltre, il messaggio lanciato in questo finale di stagione facendo capire che di questo campionato non gli importava più nulla, che va ad aggiungersi alla gestione di alcuni giocatori (vedi l’utilizzo di Faragò solo sullo 0-4 per la Juve all’ultima giornata) e a un rendimento del Bologna nel finale di stagione che lo ha reso a tratti la peggior squadra della stagione sono tutte motivazioni che spiegano a sufficienza il 5.5”.

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