La motivazione della visita di Ibra a Milanello e dei colloqui con Theo e Fonseca
La situazione in casa Milan è critica, ma è stata firmata oggi - in senso metaforico - una sorta di tregua: nessuno scombussolamento, nessuna rivoluzione, almeno fino a domenica, quando si giocherà il derby tra Inter e Milan, valido per la quinta giornata di Serie A. La motivazione è semplice: si tratta di una partita troppo importante perché passi in secondo piano.
Ibra a Milanello
A confermare questa strategia è la presenza di Zlatan Ibrahimovic ieri a Milanello. Lo svedese è arrivato attorno alle 11 presso il centro sportivo rossonero e ha accolto l’allenatore e i giocatori all’uscita degli spogliatoi prima dell’inizio della sessione. Ibra ha incoraggiato e spronato singolarmente i calciatori, non ha tenuto un discorso collettivo alla squadra, ma ha voluto poi dialogare con alcuni dei leader della squadra, tra cui Mike Maignan, Theo Hernandez e Tijjani Reijnders.
Il nuovo allenatore
Il futuro di Paolo Fonseca si deciderà con il derby, anche se molto lascia pensare che la scelta su di lui sia stata già fatta. I nomi per sostituirlo sono quattro: Edin Terzic e Thomas Tuchel (due tedeschi), sono le piste straniere nei progetti della dirigenza rossonera. Ci sono però anche due piste italiane: uno è Maurizio Sarri e Igor Tudor, croato ma di formazione italiana. Allegri non è mai stato contattato.