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Hellas-Lazio 0-1, le pagelle: Milinkovic espugna il Bentegodi. A Farris la sfida tra i vice

di Luca Chiarini
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Hellas Verona-Lazio 0-1
Marcatori: 90'+2 Milinkovic-Savic

HELLAS VERONA

Silvestri 6 - Un brivido senza conseguenze nel primo tempo, quando rinvia un po' goffamente sul braccio di Caicedo. Soffia sul diagonale clinico di Immobile, che sbatte sul legno alla sua destra. Poche responsabilità sull'incornata da due passi di Milinkovic-Savic.

Dawidowicz 6 - Juric si fida del polacco, che nel ruolo di braccetto dimostra di aver ormai assimilato tutte le richieste dell'uomo di Spalato. Il primo tempo è intonso, privo di errori, nonostante la pericolosità dei due avanti della Lazio. Non perfetto su Milinkovic in pieno recupero, anche se il grosso delle responsabilità è attribuibile a Magnani.

Magnani 5,5 - È lui l'antidoto designato a Caicedo. Un duello tutto muscoli che rievoca quello di qualche mese fa con Ibrahimovic: quando la si mette sul fisico lui riesce sempre ad arrabattarsi. A vuoto sul lob di Radu, tramutato in rete da Milinkovic-Savic.

Dimarco 6 - A dispetto della solidità difensiva che non sempre è riuscito a garantire in questa stagione, la sua presenza nel terzetto regala tutt'altra linfa alla costruzione dal basso. E infatti le combinazioni con Lazovic disorientano spesso e volentieri la Lazio. (Dal 76' Ceccherini s.v.).

Faraoni 6 - Una costanza di rendimento che ormai non sorprende più nessuno. In fase di contenimento sa essere una garanzia, e quando ne ha l'occasione apre il gas e cerca di appoggiare le offensive dei compagni.

Sturaro 5,5 - È la sorpresa di giornata, perché la coppia Tameze-Veloso è una certezza consolidata del Verona. La scelta di Juric ha però una sua logica, perché la sua capacità di interdire torna utile in diversi momenti della partita. Calo vistoso nella seconda metà della ripresa.

Veloso 6 - Autonomia di una settantina di minuti, nei quali è bravo a dosare le energie. Una regia ordinata, senza preziosismi, ma costante. (Dal 69' Ilic 5,5 - Poco coinvolto dopo l'ingresso).

Lazovic 6 - L'interscambiabilità della sua posizione con quella di Dimarco, che gli guarda le spalle pronto a sovrapporsi, è una delle armi sulle quali decide di puntare Juric quest'oggi. Pungola Akpa Akpro e percorre la corsia con una certa fluidità.

Barak 5,5 - In testa il tarlo del record personale di reti in A si rimesta alle raccomandazioni di Juric, che come al solito gli chiede di legare i reparti e innescare Lasagna. Buon lavoro sottotraccia e qualche lampo di classe in una prima frazione in cui tiene un atteggiamento prudente. Luci e ombre dopo l'intervallo: sa fare decisamente meglio. (Dall'85' Salcedo s.v.).

Zaccagni 6 - Nel primo tempo pare una furia: rincorse a profusione, tanti scatti che ne logorano un po' la lucidità. E infatti sbaglia più di una scelta, ma è il più ispirato dei tre davanti. Carburante per le accelerazioni venete, e infatti il serbatoio si svuota ben prima del novantesimo. (Dal 76' Bessa s.v.).

Lasagna 5 - Si nasconde e riappare a seconda dei momenti e del canovaccio. Il neo è la gestione un po' affannosa di un paio di ripartenze si potevano mettere a frutto con un pizzico di lucidità in più. (Dall'85 Kalinic s.v.).

Ivan Juric (Matteo Paro) 6 - La gara viaggia sui binari preventivati fino al gol-beffa di Milinkovic. Produzione offensiva rivedibile, ma oggi far meglio era complicato.

LAZIO

Reina 6 - La gara è molto combattuta, ma il Verona è troppo impegnato a ostruire il palleggio laziale per concludere con pericolosità dalle sue parti. Pressoché inoperoso.

Marusic 6,5 - Completamente a suo agio in una posizione che ne esalta le qualità nel lungo. Contributo essenziale alla solidità difensiva di oggi.

Acerbi 6,5 - La porta di Reina è sigillata grazie anche al suo buon governo al centro della difesa: dialogo da leader, interventi decisi e puntuali.

Radu 6,5 - Un pomeriggio impreziosito dal lancio telecomandato per Milinkovic-Savic, che vola in cielo e di testa trova un gol pesante quanto un macigno.

Akpa Akpro 5,5 - In quel ruolo è adattato, qualche errore veniale può passare in sordina. Anche se nel primo tempo rischia in un paio di circostanze, spalancando praterie per i velocisti del Verona. (Dall'83' Parolo s.v.).

Milinkovic-Savic 7 - Sale subito in cattedra ed è tra i più coinvolti nel fraseggio interlocutorio della Lazio. Risolve una contesa che sembrava destinata al pari con un colpo di testa che profuma di Champions.

Leiva 6 - Il suo è un ruolo delicato, specie in una partita così tattica. Mantiene basso il baricentro e cerca di garantire copertura alla difesa, facendosi sorprendere soltanto da una serpentina di Zaccagni nel primo tempo. (Dall'83' Escalante s.v.).

Luis Alberto 5,5 - Osservato speciale della mediana muscolare dell'Hellas, ben conscia di non potersi permettere distrazioni su di lui. Non deflagra nella prima frazione, nella quale guida un paio di transizioni senza però incidere come vorrebbe. Più nervoso nella ripresa: punge poco e rientra alla base poco oltre il settantesimo. (Dal 75' Pereira 6 - Partecipa all'assalto finale).

Fares 5,5 - L'avvio sembra promettente: sguscia via un paio di volte sulla sinistra, calibra anche un cross interessante dal quale scaturisce l'occasione di Milinkovic-Savic, la prima del match. Poi il Verona prende coraggio e si copre probabilmente troppo. (Dal 75' Lulic 6 - Bada al sodo e garantisce il suo contributo nel quarto d'ora finale).

Caicedo 6 - La morfologia dell'attacco con lui di fianco a Immobile cambia sensibilmente. Mancano le imbucate di Correa, ma con il bomber biancoceleste c'è un bel feeling. A segno dopo uno slalom poderoso in avvio di ripresa: il VAR gli strozza l'urlo in gola e concorre a fargli rimediare un'ammonizione che lo costringerà a saltare la sfida con il Benevento. (Dal 68' Muriqi 5,5 - Con lui il livello si abbassa: ingresso non indimenticabile).

Immobile 5,5 - Scarica tutta la rabbia per il digiuno su quel destro squillante che sbatte beffardamente sul legno: per Silvestri non ci sarebbe stato nulla da fare. L'appuntamento con il gol è nuovamente rimandato: oggi si batte, ma non è brillante.

Simone Inzaghi (Massimiliano Farris) 6,5 - Abnegazione e voglia di non mollare nemmeno di un centimetro. La vittoria è forse un po' rocambolesca, ma può valere davvero tanto. Incisivo, seppur non presente.

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