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ESCLUSIVA TMW - Speciale Parma, Grassi: "Bravi a fare punti con Juve e Inter"

di Andrea Losapio
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Doveva essere l'annata della consacrazione per Alberto Grassi. Riscattato dalla SPAL, controriscattato dal Napoli, poi ceduto al Parma per cercare di giocare altre trenta-trentacinque partite. Invece la sfortuna lo ha colpito duramente, con la rottura di un crociato a dicembre e il rientro in campo contro la Fiorentina, dopo sei mesi di stop. Coincidente con una salvezza da festeggiare. "Sicuramente siamo contentissimi, è l'obiettivo che ci siamo dati a inizio anno. Tutti si aspettavano ci salvassimo prima, ma questo era l'obiettivo. Qualcuno pensava all'Europa, ma il nostro obiettivo è sempre stato la salvezza, farlo al Tardini è stato il top, siamo contentissimi".

Cosa non ha funzionato nell'ultimo periodo?
"Siamo stati bravi a fare punti anche in stadi importanti, un punto allo Stadium, tre a San Siro con l'Inter. Alle volte può succedere, a una squadra che si deve salvare, di non essere al massimo e quindi ci siamo giocati fino alla fine salvezza".

Capitolo salvezza aperto: la Fiorentina è stata risucchiata in questo vertice, l'Empoli le vince tutte...
"Sta giocando un grande calcio, le partite che vince le merita, non sta rubando nulla a nessuno. La Fiorentina ha dei giocatori fortissimi, sarebbe brutto, strano, per la piazza e la squadra che ha, non la meriterebbe nemmeno, probabilmente".

È una tua scommessa vinta, venire a Parma?
"Quando ho saputo che potevo arrivare in gialloblù ero contentissimo, mi hanno voluto a tutti i costi. Ero felicissimo e convintissimo di raggiungere l'obiettivo".

Avete Gervinho, Bruno Alves e Inglese, chi vi ha aiutato di più?
"Noi ci siamo salvati grazie al gruppo. Non si allenano solo loro, ma tutta la squadra insieme, l'obiettivo è di tutta la squadra".

Com'è il rapporto con allenatore? La piazza qualche volta ha rumoreggiato.
"In realtà di malumori nello spogliatoio nessuno, è sempre stato tutto tranquillo, come è inizato è finito. Personalmente io lo ringrazio perché mi sono rotto il ginocchio, mi è sempre stato vicino, mi chiedeva ogni giorno come andava la situazione del ginocchio, non posso certo parlare male di D'Aversa".

Come è andato il recupero?
"Sono abbastanza contento, sono riuscito a fare dei minuti con la Fiorentina, conquistare la salvezza sul campo, sono felicissimo".

Si aspettava di giocare di nuovo?
"Quando mi sono rotto il ginocchio, era dicembre, pensavo che dovessi aspettare la stagione prossima, ma sono contento di rientrare e dare una mano alla squadra".

Solitamente il ginocchio ha tempi di recupero più lunghi.
"Sono stato fortunato a incontrare gente brava, prima a Villa Stuart e poi qui. Alla fine cinque mesi e mezzo sono un tempo corretto, giusto, forse sei".

Com'è stato l'anno a Parma?
"Non ho avuto grande continuità quest'anno, proprio per questo infortunio, ma sono contento perché abbiamo raggiunto la salvezza, ho conosciuto compagni a cui voglio molto bene".

I tuoi compagni di reparto sono poco celebrati...
"Come ho detto prima, noi lavoriamo tutti insieme durante la settimana, non c'è solo il singolo. Se tutti fanno bene in campo è grazie alla squadra che si allena, poi c'è stato il mister che mette la squadra in campo".

Avete fatto tanti punti in trasferta.
"Non me lo so spiegare nemmeno io, probabilmente è lo spirito che mettiamo, volevamo conquistare punti in qualsiasi stadio, cercavamo di portare risultati a casa".

Magari anche un atteggiamento attendista, con ripartenze...
"Il mister è bravo a preparare le partite, ogni volta ci diceva come avremmo affrontato l'avversario, a noi andava bene".

È ancora del Napoli, l'anno scorso è stato riscattato dalla SPAL e controriscattato. Qual è il livello di Grassi?
"Innanzitutto ringrazio i miei della SPAL, mi hanno aiutato molto. C'era un bel gruppo, Semplici è molto bravo, non c'è nulla da dire. Il Napoli... io do sempre il massimo, qualsiasi cosa voglia fare poi con me io l'accetterò. Quest'anno sono andato a Parma, dando il massimo, poi si vedrà, decideranno loro".

Può esserci un futuro a Parma?
"Io non so ancora nulla, per il momento finisco l'anno e in estate si vedrà".

Tre promozioni e una salvezza, da record
"Secondo me è impossibile pretendere di più, dopo quattro anni che si gioca in categorie inferiori riesci a salvarti in Serie A, non puoi chiedere di più".

Chi deve ringraziare se è arrivato fin qui, Favini??
"Sicuramente, ma le persone a cui devo di più, per i sacrifici che han fatto, sono mio padre e mia mamma. Poi nel calcio dvrei farti una lista lunghissima, c'è anche Mino Favini. Non avevo molte possibilità economiche, uscivo da scuola, mi prendevano e mi portavano a prendere il pullmino, tornavano a prendermi. Tutti i weekend alle partite, è stata un po' difficile ma sono stati bravissimi con me".

Cos'è cambiato in questi anni di Serie A? Sembra più maturo anche in campo.
"È normale, ho più esperienza, come in qualsiasi cosa. Poi capisci delle determinate situazioni e cerchi di metterle in pratica".

Qual è il giocatore che più ti ha impressionato?
"A Napoli ce ne sono molti che mi piacciono molto, ma a Bergamo ce n'erano altrettanti, salendo dalla Primavera. Carmona è stato il numero uno con me, mi ha sempre accolto bene. Non parlava tanto ma si faceva capire subito. Quando è andato via mi è dispiaciuto. Dopo ce n'erano tanti, da Cigarini a Migliaccio, i sudamericani, ho ricordi davvero bellissimi".

In Primavera c'erano molti giocatori che poi sono arrivati in A
"Sono rimasto molto legato con Caldara, Gagliardini e Conti, gli voglio un bene dell'anima".

Si augura loro in Champions oppure l'Atalanta?
"Auguro il meglio a tutti, sono miei amici a cui voglio un bene dell'anima, se sono felici loro lo sono anche io".

Chi è stato l'allenatore che l'ha fatta crescere di più.
"Penso Reja, mi ha dato il via. Quindi lo ringrazio molto. Poi ho imparato molto con Gasperini, seppur sia stata un'annata non troppo positiva".

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