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Donnarumma: "Ringrazio Boban. Sogno di realizzarmi col Milan"

di Tommaso Bonan
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Gianlugi Donnarumma ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di DAZN in avvicinamento al derby di sabato. Il portiere del Milan ha toccato tanti temi, dal suo passato, al ruolo di portiere fino ai suoi obiettivi.

Sull'esultanza alla fine di Hellas-Milan: "Uno scarico di adrenalina all'ultima azione, la voglia che avevo di vincere quella partita come avevamo tutti e lo abbiamo dimostrato in campo. E' stata un'esultanza di scarico, anche con i miei compagni. Sono molto contento".

Sulla squadra: "Siamo un bellissimo gruppo. Con un nuovo allenatore è normale all'inizio un po' di difficoltà, lo stiamo seguendo bene. Abbiamo fatto due vittorie su tre, non giocando benissimo ma vincere aiuta a vincere e piano piano mettiamo a posto anche il lato del gioco".

Sul derby: "Nei derby si va oltre a tutto, è una partita a sé, si prepara da sola, dà molta carica e molta emozione giocarla. E' una soddisfazione unica giocare il derby, è molto molto bello. Vincerlo è ancora più bello, era il mio secondo derby, il primo era il trofeo Berlusconi. Vincere il primo derby di campionato mi ha dato una grande emozione".
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Su Handanovic: "Lo conosco, è un bravissimo ragazzo e un grandissimo portiere. Di lui mi piace tanto l'attacco palla, poi sappiamo tutti le altre qualità che ha".

Sugli interisti in Nazionale: "Abbiamo un grandissimo rapporto, ho un bel rapporto con D'Ambrosio che è un mio compaesano, abita anche sotto di me. Sicuramente lo incrocerò".

Sulla Juve Stabia: "Se qualche volta tornassi a casa e ci fosse qualche partita sicuramente la andrei a vedere allo stadio".

Sulle parole di Boban: "Lo ringrazio tanto, cerco sempre di dare il massimo, di dare una mano alla squadra e di spronarla, mi comporto come mi sono sempre comportato. Sono un ragazzo semplice, sono uno di quelli con più presenze e questo mi dà qualche responsabilità".

Sull'esordio col Milan: "Ero emozionato, ero un po' teso com'è giusto che sia. Era un momento particolare, mi ricordo quando me lo disse Sinisa il giorno prima, ero molto emozionato, avevo voglia di chiamare subito la mia famiglia. E' stato fantastico. Sinisa mi ha chiesto se avevo paura di giocare, io risposi di no perché ero pronto, mi allenavo bene. Ero molto motivato".

Su Mihajlovic: "Il mister ce la farà sicuramente, è un leone. Gli faccio l'in bocca al lupo, spero di abbracciarlo presto".

Sulle lacrime all'addio al Milan di Mihajlovic: "Sì, anche io ci sono rimasto male. E' una persona che ti dà tutto, anche durante le partita ti dava una motivazione in più. Con noi era diretto, se vuole dirti una cosa te la diceva in faccia, questo è il bello del mister".

Sugli inizi da portiere: "Avevo quattro anni quando mio fratello andava ad allenarsi con mio zio. Ho cominciato molto presto, da lì ho sempre giocato in porta".

Sul fratello Antonio: "Scherziamo sempre, mi dice di dare il massimo, anche prima di ogni partita mi tranquillizza e mi dice di fare quello che so fare. Ha un ruolo molto importante".

Sul ruolo di portiere: "Ci sono dei momenti in cui non ti viene niente, in momenti in cui sei in fiducia ti viene tutto. L'importante è lavorare sempre al massimo su tutto, non si finisce mai di imparare, lo faccia sempre col mio allenatore, ci alleniamo su tutto. Coi piedi sono migliorato molto e sono molto contento, con Giampaolo si comincia molto da dietro".

Sulla nuova regola sul passaggio al compagno in area di rigore: "Ci sono sempre dei pro e contro, se sei troppo stretto e ti ridanno la palla indietro hai poco tempo di gestire la palla perché l'avversario è vicinissimo. Lo alleniamo in allenamento, il mister decide cosa bisogna fare e noi lo ascoltiamo".

Sul primo allenamento a Milanello: "Sono arrivato nell'anno di mister Inzaghi. Facevo allenamento a Milanello e mi ricordo che dopo aver giocato in Primavera a Brescia, mi allenavo qui e facevo il raccattapalle a San Siro. La mia prima volta in panchina è stata contro il Cesena, ero in Nazionale, si fece male qualcuno e mi chiamò subito Galliani per dirmi che sarei andato in panchina. Fu un'emozione indescrivibile".

Sulla vita privata: "Sono un ragazzo tranquillo, mi piace stare a casa con la mia famiglia".

Su Romagnoli: "Ho un rapporto splendido con lui, siamo molto amici. E' un ragazzo fantastico, un ragazzo per bene e gli voglio tanto bene. E' un buon capitano e ti riesce a dare qualcosa in più, sono molto contento di averlo come capitano e gli auguro di continuare a farlo".

Sulla parata più bella: "La più emozionante è stata sull'1-0 con la Juve a San Siro, all'ultimo minuto. Il boato dello stadio è stato stupendo. E' stato il più forte che ho sentito".

Sul sogno: "Riuscire a raggiungere gli obiettivi con il Milan".

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