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Confermare Allegri ma sperare se ne vada (e non rinnovare)

di Andrea Losapio
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Nella vita, come in amore, il timing è essenziale. Sbagliare i tempi di un'uscita rischia di mandare all'aria tutto quello precedentemente orchestrato. Che sia un appuntamento oppure una dichiarazione. Ecco, proprio quest'ultima è nell'occhio del ciclone. Neanche il tempo di chiedersi se l'avventura di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus fosse oramai arrivata alla fine ed ecco Andrea Agnelli che, tutt'altro che sorridente, conferma il tecnico anche per la prossima stagione. Dopo aver speso per Cancelo e Cristiano Ronaldo, sacrificato Higuain e Caldara, riscattato un Douglas Costa inconcludente in campionato e assente in Champions League.

Si può dire che il tempismo di questa dichiarazione sia perlomeno sospetto. Dopo aver perso l'occasione di festeggiare uno Scudetto a Ferrara, dopo aver subito l'eliminazione dalla Coppa Italia con un umiliante 3-0 a Bergamo, dopo una serata come quella dell'Allianz Stadium di ieri, che voglia ci sarà di festeggiare a Torino, contro la Fiorentina, nel sabato di Pasquetta? Zero. E sul banco degli imputati sale anche l'allenatore, com'è normale che sia. Cinque anni e cinque campionati italiani, due finali di Champions League. Ma anche due sconfitte in casa negli ultimi due quarti e un picco di -23% in apertura di Borsa.

Alla Juventus l'unica cosa che conta è vincere. Non è vero, ci sono anche dei conti da mantenere in ordine. E quindi si possono intraprendere due strade: rivoluzionare in estate, con un allenatore diverso, oppure continuare a navigare nel porto sicuro con Allegri, sperando di imbroccare la giusta direzione. Per una questione principale: Allegri è in scadenza 2020, c'era la possibilità di rinnovare fino al 2022 ma, intelligentemente, dopo il campanello d'allarme del Wanda Metropolitano tutti i discorsi sono stati rimandati.

Questo sì, un timing da manuale. Insomma, Agnelli ha confermato Allegri anche per una mancanza di alternative - Zidane era il primo obiettivo, tornato al Real Madrid, Guardiola il secondo ma ha declinato l'offerta davanti alle telecamere - così come Allegri ha confermato se stesso, dopo la permanenza di Solskjaer allo United, da valutare in caso di mancato arrivo in Champions League, e quella di Tuchel al Paris Saint Germain. La realtà è che se qualcuno dovesse bussare per Allegri, nessuno si sentirebbe in dovere di tenerlo a Torino. La convenienza - e i conti - manterranno in piedi un matrimonio costoso, altrimenti operare un divorzio decisamente leggero andrebbe bene a tutti.

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Giovedì 23 Maggio 2024
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