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Tacconi: "Grazie, popolo della Juve". E poi analizza la parata di Di Gregorio su Politano

di Dimitri Conti

L'edizione odierna di Tuttosport propone un'intervista all'ex portiere Stefano Tacconi, tornato alla vita di tutti i giorni dopo aver dovuto fronteggiare prima un aneurisma e poi il coma (nell'aprile del 2022) e acclamato sabato scorso dalla gente dello Juventus Stadium prima della partita contro il Napoli: "Un'emozione stupenda, è stata davvero una festa".

Prosegue Tacconi: "Sapevo che il popolo bianconero non mi aveva mai abbandonato. Mi sono sempre stati vicini in questi mesi, mio figlio diceva che venivano fuori dall'ospedale per sostenermi". Quindi si sofferma su Di Gregorio, ancora imbattuto in questo campionato e autore di una gran parata su Politano: "Difficoltà alta, era un tiro insidioso. Ha avuto ottimi riflessi e una grande reazione. È come fare gol, ti trasmette tanta fiducia".

Quindi l'ex portiere passa anche all'analisi della difesa: "Bremer è pazzesco, a vederlo così sembra un animale per come si avventa sull’avversario, quasi fosse una preda. Sta maturando moltissimo, sarà il futuro della squadra". Chiusura con un inevitabile ricordo di Totò Schillaci: "Se ne vanno via sempre i migliori... Quando è arrivato alla Juventus era spaesato, io ero capitano: c’è stato fin da subito un feeling reciproco, sentivo fosse giusto dargli una mano visto che si sentiva in difficoltà in ambiente nuovo per lui. Eravamo molto amici, siamo stati insieme in Giappone e a New York. Me lo portavo sempre dietro. E ancora adesso ci sentivamo quasi tutti i giorni".


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