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Bulgaria, non si placano gli scandali: sperperato oltre 1 milione di dollari

di Tommaso Maschio

Non sembra esserci pace per il calcio bulgaro. Dopo i reiterati episodi di razzismo di cui si sono resi protagonisti i tifosi della Nazionale, le dimissioni del presidente della Federcalcio e una lotta senza esclusione di colpi per la successione (senza considerare le polemiche per la presenza di due psicologhe al seguito della Nazionale maggiore), altre due inchieste minano la credibilità della BFS (Bǎlgarski Futbolen Sǎjuz). La prima è relativa all’utilizzo dei palloni con il logo (coperto in malo modo) della Ekstraklasa (la massima divisione polacca) da parte della Federcalcio. La seconda invece è sulle spese degli ultimi anni: 500mila dollari per l’acquisto di undicimila kit sportivi da un fornitore in Afghanistan e ben 800mila dollari utilizzati per ospitare le nazionali giovanili in alberghi appartenenti – direttamente o indirettamente – a due membri della federazione come Yordan Letchkov e Atanas Furnadzhiev.

Su quest’ultima inchiesta, portata avanti dalla BTV, la Federcalcio ha emesso un cominicato ufficiale in cui ha risposto punto per punto alle accuse avanzate spiegando che la BFS non ha agito a scapito del contribuente, del ministero dello sport o dello sviluppo del calcio giovanile e che la trasparenza del suo operato è confermata dalle eccellenti valutazioni date dai revisori indipendenti di UEFA e FIFA. La Federcalcio inoltre accusa il canale televisivo di manipolare l’opinione pubblica e che le accuse lanciate siano prive di alcun fondamento e atte solamente a creare maggiore tensione e danneggiare l’immagine della Federazione stessa.


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