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Lo scrittore Pavicic sulla Croazia: "Successo del paese. Modric, capitano con un'ombra"

di Paolo Lora Lamia

Jurica Pavicic, scrittore e giornalista croato, ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera in vista del match in programma oggi contro l'Italia.

Cosa rappresenta la Nazionale per la Croazia?
"È una delle poche cose, in cui la Croazia ha avuto successo nella sua transizione. In 30 anni d’indipendenza, non ci sono stati molti successi nell’economia, o per quel che riguarda la democrazia, le istituzioni. La Croazia ha perso un quarto della sua popolazione, una storia triste. Ma il calcio, no: è una affascinante storia di successo. In un Paese di 4 milioni di abitanti, è arrivata terza ai Mondiali nel 1998, e di nuovo seconda nel 2018 in Russia e terza nel 2022 in Qatar. E quindi, in un certo modo, la Nazionale è diventata il sostituto della Nazione e dello Stato".

Chi è Luka Modric?
"Il capitano, davvero il cuore di questa squadra. Ma ha un lato oscuro che parte dei tifosi ricorda e non ama. Ad inizio carriera era nella scuderia di Zdravko Manic. Un mafioso, che controllava la Dinamo Zagabria, la Federazione ed era manager di diversi giocatori. È l’uomo che ha costruito la sua carriera. Dopo 10 anni di indagini la magistratura ha condannato Manic, che nel frattempo è scappato in Bosnia. Ebbene, quando Modric è stato chiamato a testimoniare al processo, ha mentito e ripetuto più volte: “non ricordo”. Ci sono i meme su Internet sui suoi “non ricordo”. E per quanto mi riguarda, e per tanti in Dalmazia, quest’ombra è rimasta".

Chi sono i più grandi?
"Adesso Perisic, sempre sottovalutato. In passato Boban, e io direi anche Robert Prosinecki, un personaggio notevole della Stella Rossa serba. Non ha avuto una grande carriera internazionale perché fumava due pacchetti di Malboro al giorno. Il migliore di tutti? Calcisticamente, Modric".


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