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Il dramma Dwamena: il ghanese aveva rimosso il defibrillatore. Già due malori in passato

di Niccolò Pasta

Il mondo del calcio e non solo è ancora sotto shock per la scomparsa di Raphael Dwamena, l'attaccante 28enne dell'Egnatia scomparso ieri, dopo aver accusato un malore nel corso della partita contro il Partizani Tirana. Il calciatore ghanese soffriva da tempo di problemi cardiaci, emersi già nel 2018, quando gli inglesi del Brighton lo acquistarono dallo Zurigo.

Il consiglio di smettere e l'operazione
A Dwamena era stato più volte consigliato di smettere con l'attività agonistica, ma non ha mai dato ascolto ai pareri dei medici, tra cui il commissario della confederazione africana che gli aveva spiegato chiaramente i rischi che avrebbe potuto correre continuando a giocare. Dwamena aveva già avuto due malori in campo, il primo quando militava nel Real Zaragozza, poi in Austria, al Blau Weiss Linz. Il giocatore era stato poi sottoposto ad intervento chirurgico, con l'impianto di un defibrillatore che gli avrebbe potuto salvare la vita.

La folle decisione: via il defibrillatore, un ostacolo per la carriera
Ma nel 2021 la folle decisione di Dwamena, come raccontato dal Corriere della Sera. Il ghanese, considerando il macchinario un ostacolo per la sua carriera, aveva deciso di farsi rimuovere il defibrillatore. Subito dopo l'operazione il calciatore si era rilanciato in Svizzera, prima di accasarsi in Albania all'Egnatia, squadra di cui era diventato capitano. Fino all'incidente di ieri, che ha spezzato una giovane vita che sarebbe potuta essere salvata.


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