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...con Davide Dionigi

di Alessio Alaimo
“Disponibilità dei calciatori e fiducia del club: così ho rivitalizzato l’Ascoli. Qui qualità mia trovate prima. Il Pordenone può vincere i playoff. Pobega e Scamacca, che talenti! Io e il futuro...”
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© foto di Federico Gaetano

Ascoli rivitalizzato da Davide Dionigi. Da una situazione disperata alle sabbie mobili che sono un lontano ricordo, ma l’attenzione non può scemare. Perché ci sono tre partite da giocare al massimo, per completare il mosaico con una salvezza ancora tutta da conquistare. “Inizialmente la situazione poteva sembrare disperata, la squadra veniva da due punti in nove partite e sul piano psicologico era difficile. Però la cosa che mi ha dato fiducia i primi giorni è stata una disponibilità dei calciatori e della società che forse mai avevo trovato da quando alleno”, dice l’allenatore dell’Ascoli a TuttoMercatoWeb.

Dunque, la svoltata è stata la sintonia con l’ambiente.
“Si. La disponibilità di tutte le componenti mi ha acceso la lampadina, così ho lavorato poco per volta. Giochiamo ogni tre giorni, non è facile”.

Quando ha accettato la panchina dell’Ascoli qualcuno glielo avrà detto: Davide, ma chi te l’ha fatto fare...
“Si. Nel mondo del calcio il messaggio che passava era proprio questo. Ma per me era un’occasione troppo importante, accettare significava rientrare in Serie B e io venivo da un periodo in cui ero stato fermo. Voglia e rabbia mi hanno portato ad andare oltre. E quando il direttore mi ha chiamato il feeling è stato immediato perché mi ha detto ‘ho visto il Catanzaro’, sapeva come lavoro”.

Che campionato è stato dopo il lockdown?
“Il lockdown ha stravolto tutto. Guardate la Lazio, prima era accreditata per fare qualcosa di importante e poi ha avuto un crollo. Io ad Ascoli ho avuto la fortuna di trovare una squadra atleticamente in forma”.

Stasera sfidate il Pordenone.
“Abbiamo incontrato nelle ultime partite tutte le prime della classe a parte Venezia e Cosenza. Non abbiamo mai guardato a lungo raggio, la partita di oggi può significare tanto. Ma è l’ennesima partita che affrontiamo contro una squadra fuori portata”.

Il vostro avversario è una delle rivelazioni.
“È stata la rivelazione, forse è tra le accreditate per la vittoria dei playoff grazie anche al lavoro di Tesser che è un allenatore esperto e ancora una volta ha dimostrato le sue doti”.

Uomini mercato: da una parte il vostro Scamacca, dall’altra Pobega.
“Sono entrambi sulla bocca di tutti. E comunque il mio reparto offensivo è di livello, Scamacca è un diamante grezzo con cui si può lavorare: ha voglia di imparare, è umile e questa è la caratteristica più importante per un giovane. Lui e Pobega sono giocatori di grandi prospettive, possono essere la nuova linfa per il calcio italiano”.

Porta in salvo l’Ascoli e poi? Rimane per programmare il prossimo anno?
“Con la società affronteremo il discorso una volta raggiunto l’obiettivo. Non guardo neppure la classifica da quando sono arrivato, perché non voglio perdere energie. Una volta centrato l’obiettivo penseremo ad altro”.

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