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ESCLUSIVA TMW - Torrente: "Alla Sicula un'esperienza che mi ha arricchito"

di Stefano Sica
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© foto di Giuseppe Scialla

La sua avventura alla Sicula Leonzio si è chiusa ufficialmente con la gara casalinga contro la Casertana lo scorso 5 maggio. Un contributo durato quasi cinque mesi e che ha consentito ai bianconeri di tagliare il traguardo della salvezza con largo anticipo. Per Vincenzo Torrente, dopo essersi rimesso in gioco in Sicilia, è ora il momento di guardare avanti, alla ricerca di una nuova scommessa professionale. Sono giorni importanti per l'ex capitano del Genoa, che ha già avuto diversi approcci con alcuni club, in attesa di compiere la scelta migliore.

Cosa le rimane dentro di questa esperienza alla Sicula?
“L’ultima partita con la Casertana è stata per me l’occasione per salutare e ringraziare tutti. Mi sono trovato bene e posso dire di aver lavorato con persone serie e in un ambiente pulito. Avevo un contratto in scadenza a giugno e alla fine ammetto che è stata una bella esperienza. Abbiamo fatto un ottimo lavoro e, senza qualche infortunio di troppo occorso ad elementi importanti per noi, avremmo potuto anche puntare ai play-off. Abbiamo ottenuto comunque una salvezza tranquilla, valorizzando anche dei giovani. La Sicula è un club che può fare bene anche in futuro. E’ stata un’avventura che mi ha arricchito: non avevo mai allenato in un girone con soli club meridionali, un raggruppamento difficile, competitivo, duro da un punto di vista ambientale e agonisticamente impegnativo. Ovviamente c’è anche chi ha proposto un buon calcio, il Trapani su tutte. A mio avviso, questa finale se la sono meritata tutta. Poi è difficile fare pronostici in chiave promozione perché parliamo di quattro squadre, insieme a Pisa, Piacenza e Triestina, ben costruite e composte da giocatori di esperienza. Tre sono arrivate seconde, il Pisa terzo. Il Trapani però l’ho conosciuto bene da vicino e mi ha molto impressionato. Stavolta non sono emerse sorprese e, a giocarsela, arrivano quattro organici di spessore. Fatto sta che anche noi abbiamo provato a proporre un calcio propositivo, naturalmente secondo quelle che erano le nostre possibilità. Sotto questo aspetto sono molto soddisfatto”.

Il Verona torna in A, ma il cammino del Cittadella premia la visione lungimirante del club.
“Il Cittadella è un esempio di programmazione vera e i risultati si sono visti. Al Bentegodi è sempre difficile giocare, per giunta contro una squadra come il Verona molto forte e costruita per vincere il campionato. Si è fatto sentire il calore di un pubblico capace di trascinare al massimo i propri calciatori. Il Verona alla fine ha meritato, avendo fatto sempre la partita, ma è chiaro che il fattore campo è stato determinante. Lo stesso Lecce è salito meritatamente in A avendo coniugato la programmazione del club con l’impostazione di gioco del proprio tecnico. I giallorossi hanno espresso indubbiamente un buon calcio, dando continuità ad un progetto”.

Chi l'ha delusa maggiormente?
“Nell’anno del centenario, non avrei mai immaginato la Salernitana lottare per la salvezza, almeno inizialmente. Basti guardare alla rosa, davvero di qualità. Mi auguro in ogni caso che possano farcela a salvarsi".

Troppi rischi per il Genoa quest'anno: cosa non ha funzionato?
“All’inizio della stagione il Genoa era partito anche bene e c’erano tutte le condizioni per arrivare ad una salvezza tranquilla. All’ultimo respiro è andata bene, ringraziando anche l’Inter. Ma quando cambi tanti allenatori, e poi ti privi di un attaccante come Piatek, è ovvio che vai in difficoltà. Anche Kouame ha risentito della partenza del polacco, insieme facevano una coppia affiatata. Per il futuro mi auguro che si gettino le basi per un progetto che faccia tornare il Genoa protagonista: i tifosi meritano ben altro ed è giusto che si riapproprino delle soddisfazioni di un tempo. Non si chiede la luna, ma una programmazione “normale”. Per farlo, bisogna garantire continuità. Se si cambia spesso, è difficile raggiungerla. Il Genoa disputerà il tredicesimo campionato consecutivo in serie A, ma questo ormai non può più bastare”.

Il suo futuro?
“Spero di avere l’opportunità di iniziare a lavorare subito. Non nascondo che qualche contatto l'ho avuto, ma per ora non c'è nulla di concreto. A dicembre mi sono gettato nell’esperienza Sicula con grande entusiasmo, che poi è lo stesso che mi accompagna ancora adesso. Stavolta, però, mi auguro di poter iniziare un percorso dall’inizio per quelle che sono le mie idee di calcio e il mio modo di lavorare”.

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