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Monza, Stroppa: "Affrontare il Pordenone non significa vittoria sicura. Ma la A rimane l'obiettivo"

di Claudia Marrone
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"Rimane difficile fare una riflessione, un pensiero, sulla gara di domani quando un amico, Piero Frosio, non c'è più, e al quale va il mio abbraccio più sincero. A lui, che non c'è più, alla moglie e ai figli: è una notizia che lascia un dispiacere e un vuoto incredibile": esordisce così, nella conferenza stampa che anticipa la gara contro il Pordenone, il tecnico del Monza Giovanni Stroppa.

Ma è poi tempo di guardare oltre, appunto al campo. Con una nota alla gara di sabato, persa in casa contro il Pisa: "La prestazione di sabato non va cancellata, ne va fatto tesoro, il Pisa ha meritato negli episodi di vincere, ma sottolineo come in questo momento sia necessario avere equilibrio, soprattutto noi all'interno: abbiamo davanti 14 partite, nulla è perduto, ed evidenzio di nuovo il percorso fatto dalla squadra. Si deve stare con i piedi molto piantati per terra, trovando quanto di positivo i ragazzi hanno fatto fin qui: credo si possa stare molto tranquilli, si può arrivare in fondo da protagonisti. Scontri diretti? Contano i punti, mi va bene perderli e arrivare davanti a chi arriva terzo, quarto o quinto. La Serie A la vogliamo, non ci siamo e non mi sono mai nascosto, anche la proprietà imponeva di aver questo obiettivo, e non molliamo di una virgola, andiamo avanti a testa bassa".

Si va poi al Pordenone. "La classifica dice una cosa, ma loro sono una squadra viva, frizzante, con qualità, in campo dovremmo mettere qualcosa di diverso da sabato. Non c'è ovviamente niente di scontato, le difficoltà sono dietro l'angolo, ma si deve esser bravi a portare dalla nostra le qualità che abbiamo. Problemi di testa? Non ne vedo".

Chiusura sulla rosa: "Per Marrone e D'Alessandro faremo ulteriori accertamenti, ma si sospettano cose importanti, anche se finché non ho numeri davanti non posso esprimermi in tal senso. Turn over? A domanda specifica non rispondo, ma sicuramente faremo riposare qualcuno per mettere dentro gente più fresca".

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