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Udinese, Sottil: "Il Milan gioca a memoria ma non andremo a San Siro per guardarli giocare"

di Lorenzo Di Benedetto
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Alla vigilia dell'esordio in campionato contro il Milan, il tecnico dell'Udinese Andrea Sottil, ha parlato ai microfoni di Udinese Tv. Ecco le sue parole:

Mister, domani è il giorno dell'esordio in Serie A per lei dopo tanta gavetta, quali sono le sue sensazioni?
"Tante e bellissime sensazioni. Ripenso al mio film personale iniziato nel 2011 a Siracusa e arrivare ora ad essere l'allenatore dell'Udinese mi da grande soddisfazione. Il percorso mi è servito molto per crescere ed oggi sono pronto per il debutto, per giunta a San Siro e sarà molto stimolante contro i campioni d'Italia. Ci arrivo molto carico e lucido su quello che dovremo fare ma non nascondo che sarà una bella emozione".

Sarà una giornata storica per l'Udinese che prende il via per la cinquantesima volta nella sua storia alla Serie A ed è la tredicesima società a riuscirci.
"Sicuramente questo club raggiunge un traguardo storico, grandioso. E' un vanto e, per questo motivo, siamo chiamati ad iniziare col piede giusto ed una grandissima prestazione. La squadra è pronta, abbiamo lavorato duramente e sono sicuro che i ragazzi approcceranno bene a questa partita".

Su cosa si è focalizzato dopo la partita contro la Feralpi?
"Gli aspetti vanno allenati tutti. Chiaramente abbiamo spostato il focus principalmente sulla compattezza e le distanze, su fase difensiva e difendente collettiva continuando anche il nostro processo di crescita quando abbiamo la palla visto che abbiamo qualità. Lo abbiamo fatto con il video e il lavoro sul campo. Ci siamo concentrati sulla difesa, che ha giocatori forti ma che necessitano di un po' di tempo in più, soprattutto per i giocatori che arrivano da altri campionati, per registrare i sincronismi tattici. Ho visto, però, una grande predisposizione al lavoro e voglia di migliorarsi, ed è molto importante".

Come sta Becao che è rientrato in gruppo con la mascherina? E Walace?
"Becao è recuperato ed è al 100%. Già prima di rientrare in gruppo aveva svolto dei lavori individuali molto intensi. E' un giocatore che ha fatto tutto il ritiro senza mai saltare un allenamento. Idem Walace che è stato via cinque giorni ma non si era mai fermato facendo tutte le amichevoli. L'ho visto bene, è anche lui al 100%".

Come sta Beto?
"Ha fatto la sua prima settimana completa con la squadra, lo abbiamo gestito nei carichi nei primi giorni della settimana di concerto con lo staff medico ma ha risposto benissimo, con grande voglia di rientrare. Sta bene ed è a disposizione anche se, chiaramente, non avrà i 90 minuti ma siamo sulla buona strada. L'importante è che lui abbia sensazioni molto positive nelle gambe ed ha risposto bene. Nel giro di due o tre settimane potrà essere al 100%".

Arslan e Jajalo sono da considerare indisponibili per domani?
"Credo che la prossima settimana saranno in gruppo. Jajalo è un po' più avanti, fa già lavori molto intensi con la palla individualmente. Arslan sta intensificando il lavoro individuale a secco".

Per Deulofeu, da ex, sarà una partita molto sentita contro il Milan se lo aspettava così carico?
"Si. Questo è un grande gruppo, dal primo giorno ho avuto sensazioni positive. Sono ragazzi che amano migliorarsi e che vogliono far fatica. Abbiamo creato subito una bella simbiosi. Dentro questa squadra ci sono dei leader che sono d'esempio per i più giovani come Deulofeu, Pereyra, Becao, Nuytinck, Silvestri e Walace. Quindi, per quanto riguarda Deulofeu, non mi sorprende questo suo entusiasmo perché fa tutto a 200 all'ora, è un perfezionista e sono sicuro che domani si farà trovare pronto. In generale questo gruppo lo farà perché a loro piace la competizione e, partite come quella col Milan, sono le più belle per un calciatore".

Potranno influire le assenze che ha il Milan come Tonali o Giroud che è in dubbio o la rosa profonda sopperirà?
"Il Milan, non lo scopro io, è una squadra rodata e fatta da grandi calciatori. Gioca a memoria, si trovano a meraviglia ma noi abbiamo l'obbligo di non andare lì a guardare loro giocare. L'Udinese ha dimostrato di saper fare grandi prestazioni contro le big. Massimo rispetto, ci saranno 70.000 persone ma sono tutti fattori per essere carichi e andare a giocare con coraggio. Abbiamo qualità e dobbiamo dimostrarla quando avremo la palla per fargli male. Sono sicuro che domani ci faremo trovare pronti".

L'Udinese lo scorso anno è stata l'unica squadra a non perdere col Milan insieme alla Juve. Potrà avere un'influenza positiva questo?
"Assolutamente sì. Quando giochi con le grandi, a livello di adrenalina e motivazioni, la partita si prepara da sola . Ma io andrei oltre, voglio che la squadra sia protagonista domani. Le gare vanno giocare, quando il Milan avrà la palla dovremmo muoverci in un certo modo ma quando l'avremo noi dovremo fare male con personalità e coraggio. Questa squadra ha leader e giocatori giovani di grande tecnica, spessore fisico e accelerazione. Domani inizia un percorso e dobbiamo dimostrare un'identità, che è quella di giocare con coraggio, in casa e fuori".

Una domanda su Pioli, cosa pensa del suo lavoro e della vittoria dello scudetto?
"Con Stefano siamo amici. Ho giocato con lui, è sempre stato un bravissimo ragazzo. Da compagno era già allenatore in campo, preciso e maniacale soprattutto sulla linea essendo stato un difensore centrale. Non mi meraviglia il suo percorso, lo scudetto è assolutamente meritato. Ha costruito un'identità ben precisa ed è riuscito ad esprimere un bel calcio che gli ha permesso di vincere con merito".

Il Milan è ancora favorito per lo scudetto?
"È difficile rispondere. Sicuramente ha mantenuto la stessa squadra inserendo giocatori di qualità, rimane una pretendente insieme a Juve, Inter, Napoli e Roma che sono tutte li a combattere per vincere lo scudetto".

Che partita sarà domani?
"Sarà una partita dura dove il Milan partirà forte in casa, con 70.000 persone allo stadio. Noi dovremo essere subito pronti mentalmente, fisicamente e tatticamente. Abbiamo lavorato duro per questo e sappiamo benissimo cosa dobbiamo fare nelle due fasi, contrattaccando e impegnandoli, altrimenti diventerebbe una partita monotematica e questo è pericoloso. Dovremmo essere aggressivi in difesa andando in avanti, pressando forte e ripartendo veloci".

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