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TMW RADIO - Ballardini: "Inter, Juve e Lazio passeranno. Mai visto Kjaer così, Kolarov idea giusta"

di Dimitri Conti
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
Archivio Stadio Aperto 2020
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Davide Ballardini intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'allenatore Davide Ballardini è intervenuto in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, : "Sappiamo tutti che il cammino è lungo e anche chi ora non è in grande condizione si trova più avanti ad essere competitiva: oggi vediamo l'Inter più in difficoltà, ma anche nella stagione scorsa ha dimostrato di sapersi riprendere. Sono certo che nerazzurri, Lazio e Juventus riusciranno a passare il turno".

I tanti gol che si vedono in Serie A si devono a stadi vuoti o scarsa attenzione nella marcatura vecchio stile?
"Un po' una e un po' l'altra. Con lo stadio vuoto tutto cambia, quindi intensità, attenzione e adrenalina sono diverse. Però è anche vero che ci concentriamo sulla costruzione del gioco e non siamo tanto interessati alla fase difensiva, al reparto e ai singoli. Non credo sia giusto che in Europa non vada nessuno a vedere la partita (riferendosi alle sfide in Russia e Ungheria di Champions, ndr) da qualche parte, e da altre sì. Vedere lo stadio dell'Atalanta vuoto col Liverpool è un peccato, mentre vediamo che da altre parti c'è il pubblico".

Come le è sembrato l'inizio di Pirlo sulla panchina della Juventus?
"Ancora è presto per dire, certamente è persona di spessore e uomo di calcio, poi se sia pronto per fare l'allenatore ad altissimo livello bisogna aspettare. Ha iniziato il mestiere da troppo poco tempo: ha il vantaggio di allenare dei grandi campioni, per testa e qualità, e una tra le società più serie, forti e competenti d'Europa alle spalle; ma lo svantaggio è che alla Juventus non basta essere competitivi, ma serve aver portato a casa qualche trofeo".

Il Milan si gode intanto Kjaer, sua vecchia conoscenza...
"Ha avuto delle stagioni non così buone, non ultima quella all'Atalanta prima del Milan dove non stava andando bene tanto che l'hanno lasciato andare. Da dopo il lockdown sta giocando ad altissimi livelli: è un ragazzo serissimo e ha qualità fisiche e tecniche da grandissimo giocatore, oltre alla personalità. Oggi vediamo quel giocatore, e sono contento. Non credo d'averlo mai visto così bene così come in quest'ultimo periodo".

Cosa è scattato nel Milan?
"Prima del lockdown bisogna dire che non andavano bene, ricordo la sconfitta contro il Genoa prima dello stop, e Ibrahimovic c'era già da un paio di mesi. Si vede che hanno ritrovato l'alchimia, sono legati e molto uniti: un tutt'uno, ragionano da squadra. E dentro di essa c'è un calciatore straordinario, Ibrahimovic, che così carismatico non lo ritrovi in Serie A. Questo li porta a meritare la posizione che hanno".

Kolarov centrale è da squadra che vuole vincere lo Scudetto?
"L'idea di metterlo lì è giusta: con la palla è bravissimo, e sa iniziare l'azione con il suo piede straordinario. Ha anche personalità e fisicità, quindi per una grande che vuole imporsi, avere giocatori così, va bene. Penso che allenatore e società Inter se hanno pensato a lui in quel ruolo è perché credono di avere il giocatore che può dare certe prestazioni".

Giovanni Galli a Firenze l'ha sponsorizzato per la Fiorentina. Che dice?
"Lo ringrazio. Penso che sia il compito di ogni allenatore far rendere al meglio chi ha a sua disposizione (la sua qualità descritta da Galli, ndr), poi a volte riesci molto bene e altre meno. Bisogna provare ad esaltare i giocatori, mantenendo l'idea che hai e che vuoi proporre alla tua squadra".

Con lei Piatek sapeva segnare. Che tasto aveva toccato?
"Lui intanto è un ottimo giocatore, centravanti vero. Sa legare il gioco, vede la porta in ogni modo ed è completo. Gli attaccanti hanno dei momenti in cui faticano a segnare, e il suo per il momento sta diventando troppo lungo: vedremo".

Barella oggi è il miglior centrocampista italiano?
"Oggi potrebbe giocare in qualsiasi squadra al mondo: Liverpool, Manchester City e Bayern comprese. Barella viene da Cagliari, è un sardo e come tale è straordinariamente puro: per le qualità che ha può stare ovunque, poi ci vuole anche lo spessore da grandissimo giocatore ma lui è ancora molto giovane e migliorerà ancora".

Nainggolan ha raccolto tutto quanto poteva?
"Lui l'ho allenato in poco tempo, ma lì ho visto un ragazzo che bisogna saper prendere. Ha delle qualità straordinarie, talento e forza, e se riesci ad entrarci in sintonia e farti capire, oltre a capire la sua persona e le sue fragilità oltre alla forza, magari capisce che gli vuoi bene e gli vuoi essere d'aiuto. Lì diventa di straordinaria importanza. Il suo difetto è che non è facile da gestire, ma con la giusta empatia... Lui si sente cagliaritano, ma deve dare qualcosa anche all'Inter, perché non può non farlo".

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