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TMW - I pensieri di Cellino: basta col calcio italiano. Cedere il Brescia, tornare in Inghilterra

di Marco Conterio
Il numero uno del Brescia sarebbe stanco delle lotte nel pallone italiano. Ora testa al 100% al campionato, poi il futuro: cedere i big e poi vendere il club senza debiti la possibile strategia
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Pensieri. Massimo Cellino, vulcanico numero uno del Brescia, sarebbe infuriato col calcio italiano e tra le idee che avrebbe in testa ci sarebbe anche quella di dire basta. Di chiuderla col pallone nostrano, con le recenti liti e scontri durante lo stop per la pandemia a rappresentare la goccia che avrebbero fatto traboccare il vaso. Cellino sarebbe arrabbiato per la questione dei pagamenti dei diritti televisivi.E' un diritto sancito da un contratto e che non c'era necessità di attendere altre decisioni per esercitarlo, la sua presa di posizione emersa negli scorsi giorni tramite una PEC citata dal Corriere dello Sport del 28 maggio: sarebbe infatti tra coloro che non hanno preso l'anticipo di cassa da Sky e per questo la rabbia sarebbe aumentata anche perché quei soldi sarebbero stati compresi nel budget preventivato anche per pagare gli stipendi ai tesserati. Tra un anticipo di cassa e un decreto ingiuntivo che darà la risposta su quando e quanto arriverà dai broadcaster, oggi Cellino si confronterà anche coi colleghi in Lega per la questione delle dilazioni dei pagamenti di Dazn e Img.

Il pensiero di vendere Così, Cellino starebbe maturando il pensiero di cedere il Brescia. Arrabbiato e stanco. Lo raccontano così, il numero uno delle Rondinelle. Consapevole anche di aver commesso degli errori tecnici nella gestione stagionale, su tutti l'aver consegnato le chiavi dell'attacco a Mario Balotelli con quale la rottura è totale, sta ronzando in testa a Cellino anche la possibilità di dire basta. Sì, ma come? In un periodo di crisi, vendere non è certo semplice. In caso di retrocessione andrebbe a ottenere il paracadute, ma è chiaro che convincere degli imprenditori a investire ora nel pallone non è impresa facile. E non dall'oggi al domani.

Vendere: ma come? Discutiamo sempre di un'idea e di un'ipotesi che Cellino starebbe vagliando. Non della strada decisa e stabilità. Però dire basta col calcio italiano è al vaglio. L'attuale presidente del Brescia avrebbe in mente di cedere prima i pezzi migliori, da Sandro Tonali ad Andrea Cistana passando da Jesse Joronen, per poi vendere il club, senza debiti, a una cifra abbordabile. Il quarto nome individuato da Cellino potrebbe essere Ernesto Torregrossa ma sarebbe ancora sub judice. Le manifestazioni d'interesse che avrebbe avuto in colloqui informali in questo periodo, però, hanno riguardato proposte che includerebbero anche il parco dei giocatori ma Cellino vorrebbe prima cedere e poi dare il club, anche in B.

Tonali e 'niente contropartite' Ecco perché Cellino, in queste settimane, è sempre stato chiaro. Niente contropartite tecniche per gli addii d'estate. Solo cash. Per non caricare di ulteriori costi la società per l'eventuale futuro acquirente e per far subito cassa con gli addii. L'Inter, in questo, sembra ora correre una corsa in solitaria, considerato che la Juventus proponeva soldi e scambi tecnici, contando che Napoli e Fiorentina proponevano contanti ma che il calciatore avrebbe espresso il gradimento per l'Inter. Che corre praticamente da sola.

E poi? Voci su Mauro Ferrari Idee. Strategie. Perché Massimo Cellino è uomo da colpi di teatro da sempre e un dietrofront sull'ipotesi che sta balenandogli in testa non è certa da scartare. Anche perché i tasselli da mettere a posto sono tanti: prima vendere i giocatori. Poi definire la cessione con l'acquirente: le voci che arrivano parlano di un interessamento, finora rimasto tale e senza offerte sul tavolo, di Mauro Ferrari, ad di Germani SPA, attualmente main sponsor della Leonessa Brescia basket. E dopo?

London calling E poi c'è l'Inghilterra. Di nuovo? L'acquisizione del Leeds United fu una questione spinosa e inizialmente contestata dalla Football League. Una rottura che certamente non agevolerà un'eventuale acquisizione di un club inglese, soprattutto in fase iniziale, al quale Cellino sta pensando. La prima possibilità si chiama Charlton United, con Tahnoon Nimer che avrebbe già dato il placet per cedere il club del sud-est londinese all'italiano. La possibilità di avere un club a Londra, pur in difficoltà (è in zona retrocessione in Championship), lo attirà. Le altre possibilità riguardano due società altrettanto importanti: una è il Reading, sempre in Championship, e quattordicesimo dopo trentasette giornate. Due posizioni più in alto del Birmingham, la terza società inglese al vaglio dell'attuale numero uno del Brescia.

Tanti punti interrogativi Trattasi di scenario e di possibilità. Perché quella di cedere il Brescia, e non sarebbe certo un'operazione istantanea ma che avrebbe bisogno di mesi per andare a compimento, è un'idea. Una possibilità. Però Massimo Cellino si sarebbe stancato di quelle che definirebbe battaglie contro mulini a vento nel calcio italiano. E per questo penserebbe a un ritorno nel pallone inglese. Ma prima serve esser convinti delle proprie idee. Cedere i migliori, senza svenderli. Definire l'accordo con il compratore. Avere l'ok della Football League. Trovare il club giusto in Inghilterra. Acquistarlo. Tanti punti interrogativi. E' solo il primo tassello di un domino. Forse.

Aggiornamento delle 18: il Brescia, tramite un comunicato ufficiale, smentisce l'ipotesi di cessione.

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