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Rivas non dimentica l'Italia: "Bari e Verona nel mio cuore. La Roma mi cercava"

Esclusiva TMW
di Ludovico Mauro
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© foto di Federico De Luca

"Sto molto bene. Ho deciso di tornare a casa dopo 10 anni di carriera in Europa. Mi mancava l'Argentina, gli amici. Avevo ripreso a giocare qua ma tra infortuni e altro ho deciso di smettere a 34 anni". Emanuel Rivas, argentino ex Bari e Verona - oggi procuratore per Avios Soccer - si racconta così in esclusiva a Tuttomercatoweb.com.

Bari è stata una grande tappa per lei. La segue sempre?
"Certo, guardo le partite, soprattutto il Bari, dove ho giocato di più. La squadra che mi è rimasta più nel cuore. Lo seguo e parlo tuttora con amici là a Bari. Ha avuto tempi migliori ma è una città che merita un bel calcio e credo che tornerà. Speriamo presto".

A Bari ebbe anche Antonio Conte. Che allenatore è?
"Beh, cosa posso dire di Antonio? È un vincente, quello che più di tutti mi ha dato insegnamenti nella mia carriera. Il calcio vero l'ho iniziato con lui, in modo più tattico. Venivo dal calcio argentino che era meno impostato, con Conte ho imparato davvero molto. Farà bene, ovunque va riesce a imporsi. Se la squadra lo segue, fa bene dappertutto. Poi ha il suo carattere, lo sappiamo tutti, ma è un vincente".

Quindi il Napoli con lui può tornare a vincere.
"Per me sì. Ha una grande squadra, il Napoli ha fatto un buon mercato. Fino alla fine può giocarsela con squadre ottime come l'Inter, il Milan. La Juve è migliorata ma gli manca ancora qualcosina. Il Napoli farà un bel campionato. Ripeto, è stato l'allenatore più vincente che abbia mai avuto. Con lui, quando uscivamo dal campo senza aver vinto, eravamo tristi. Lui ti faceva provare questa sensazione".

Concorrenza per lo scudetto?
"L'Inter è quella con la rosa più ampia, con più giocatori che riescono a cambiare le partite. Conte però mi è rimasto nel cuore, quindi faccio il tifo sempre per lui".

Invece di Verona che ricordi ha? Lo segue ancora?
"Certo, la seguo sempre. A Verona abbiamo vinto la Serie B, mi è rimasta anche questa molto nel cuore. Poi a Bari sono stato di più e sono stato più importante nel progetto, ma anche a Verona ho lasciato tanti amici. Vengo spesso a trovare Juanito, ho diversi ragazzi che vengo a salutare".

Da argentino: Nico Gonzalez alla Juventus che colpo è?
"Nico arriva sempre in area, fa gol. Non punta l'uomo come faceva Di Maria - a cui lo paragonano spesso in nazionale - ma fa spesso avanti e indietro, tutta la fascia. È un giocatore che mi piace tanto, la Juve ha fatto bene a prenderlo".

Quindi è un colpo che può fare la differenza.
"Se gli dai fiducia, sì. Ti ripaga con i gol, poi dipende anche dove lo piazzano in campo. Per me è un esterno, un gran giocatore".

Passo indietro. Quando giocava a Bari c'erano tante squadre su di lei. Ce le racconta?
"Mi ricordo più la Roma che aveva chiesto di me dopo il mio primo anno in Italia. Il Bari però non voleva cedermi, la Roma voleva dargli in cambio Okaka. Ma alla fine niente, rimasero solo chiacchiere. La carriera di un giocatore è così, fortuna, sfortuna, infortuni… ho fatto una carriera che poteva essere meglio ma anche peggio. Sono contento di ciò che ho fatto, forse con qualche infortunio in meno poteva andare diversamente ma va bene così. Anche perché sono cose che si analizzano negli anni, io ho lasciato l'Argentina molto giovane con diversi sacrifici, che poi sono stati ripagati".

A proposito della Roma. Dybala ha scelto di restare, rifiutando l'Arabia.
"Sono decisioni difficili. Ma Paulo ha ancora molto di carriera davanti, ha fatto bene. Come giocatore mi piace tantissimo, anche nell'ultima convocazione in nazionale è entrato e ha fatto bene. Può dare ancora molto alla Seleccion, e alla Roma può dare delle grosse soddisfazioni".

Invece Retegui può diventare l'attaccante di punta della nazionale italiana?
"È un 9 che può fare il titolare dell'Italia. Di testa è davvero forte, qua ha fatto molto bene e anche in Serie A. La nazionale sta cercando un ricambio, piano piano si sta ritrovando. Di giocatori italiani forti ce ne sono tanti, per cui si sistemerà. Ora è un momento in cui servono giovani e gente con un po' di esperienza. Retegui è un gran giocatore, un bomber che necessita sì del cross, ma che in area c'è sempre".

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