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Milan-Inter 0-3, le pagelle: Lukaku-Lautaro devastanti, Ibra e Romagnoli i peggiori

di Ivan Cardia
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© foto di DANIELE MASCOLO

Milan-Inter 0-3
(5’ e 57’ Lautaro, 66’ Lukaku)

MILAN

Donnarumma 6 - Battuto subito, fa quel che può. Anche decisivo, in più di un’occasione, per evitare un passivo ben più pesante.

Calabria 5 - Torna dalla squalifica, ma non è un’arma in più. Saltare su Lukaku non è il suo compito, va bene, ma dare una mano in una gara del genere si può e si deve. Perisic gli sfreccia attorno.

Kjaer 5 - La fotografia della sua partita è nel gol di Lautaro: ci mette una mezza, ma perde l’argentino. Che lo fa ammattire per tutta la durata della gara.

Romagnoli 4,5 - Derby disastroso per la difesa rossonera. Il capitano affonda con tutta la nave, travolto anche dalla cavalcata vittoriosa di Lukaku sul 3-0. Pomeriggio da dimenticare.

Hernandez 5,5 - Tra gli ultimi a mettere i remi in barca. Perde il duello con Hakimi, prova addirittura a farsi creatore di gioco quando la luce del Milan si spegne. Non basta.

Tonali 6 - Porta la croce a centrocampo e a inizio secondo tempo cerca di suonare la carica, impegnando Handanovic. Poche giocate illuminante, ma è stato tra i pochi a mettere in discussione il derby. (Dal 67’ Meite 6 - Entra e il derby finisce, non per colpa sua).

Kessie 5 - Sopraffatto dal centrocampo avversario, che non ha più muscoli ma più idee. Impreciso in un paio di scorribande che avrebbero meritato maggior fortuna.

Saelemaekers 5 - Stritolato dalla morsa di Perisic, non si vede davvero mai in fase di spinta. (Dal 67’ Leao 5,5 - L’arma della disperazione di Pioli, non dà i frutti sperati).

Calhanoglu 5 - Il Milan lo aspetta come un messia, e per quanto fatto finora è anche giusto che sia così. Tradisce il Diavolo nella partita più importante della stagione.

Rebic 5,5 - Supera Leao nelle scelte di Pioli, resta in campo fino alla fine. Qualche buona iniziativa, mai davvero pungente per la difesa avversaria.

Ibrahimovic 5 - Un tacco da taekwondo, una girata di codino. Qualche sparuto tentativo di mettersi il Milan sulle spalle, senza successo. Niente scintille, questa volta. E davvero poco Ibra. Non fosse Zlatan, a essere onesti non sarebbe tra i peggiori in campo. Dato che lo è, onori e oneri. (Dal 75’ Castillejo s.v.).

Pioli 5 - Il suo Milan è stato troppo bello per essere vero? Oggi si direbbe di sì, domani si vedrà. Perdere un derby, in una stagione del genere, non può essere un dramma. Il problema è l’arrendevolezza finale. Non paga la scelta di concedere l’uno contro uno alla formidabile coppia d’attacco avversaria.

INTER

Milan-Inter 0-3
(5’ e 57’ Lautaro, 66’ Lukaku)

Handanovic 7,5 - La LuLa, Eriksen, Perisic. Questo trionfo ha mille firme e anche la sua. Provvidenziale nel tenere l’Inter con la testa avanti nel momento migliore del Milan.

Skriniar 7 - Una roccia. Solido, persino pericoloso in un paio di sganciamenti offensivi. Dalle sue parti non si passa. Mai.

De Vrij 6,5 - Organizza la manovra, perché se ne parla poco ma l’Inter costruisce dal basso anche grazie a lui. Qualche sbavatura, perdonabile.

Bastoni 6,5 - Tra i calciatori che raccontano meglio cosa abbia dato Conte in termini di crescita. Sbaglia poco (non proprio nulla, ma passi), si fa vedere palla al piede.

Hakimi 7 - Vince il duello tra ex madridisti con Theo. Sgomma dal primo minuto, decisivo nell’azione corale che porta alla doppietta di Lautaro. (Dall’83’ Young s.v.).

Barella 7 - Ma che giocatore è diventato? La si chiamerebbe la prova della consacrazione, se non fosse che è arrivata da un bel pezzo. Gli avversari sono più grossi, lui se ne frega e li surclassa. (Dall’86’ Vidal s.v.).

Brozovic 6,5 - L’esplosione del danese qua sotto gli toglie i riflettori. Nell’ombra di Eriksen, cuce e fa lavoro sporco per la squadra.

Eriksen 7 - Un paio di amnesie che ricordano il primo Eriksen visto a Milano. Questo è però un altro giocatore: ha sempre l’idea giusta, si fa trovare pronto. Decisivo nel raddoppio nerazzurro. Rivitalizzato. (Dal 78’ Gagliardini s.v.).

Perisic 8 - I dubbi iniziali di Conte sono un lontano ricordo. L’ha trasformato in un esterno a tutta fascia: preciso e attento in fase difensiva, mina vagante quando c’è da attaccare. Suo l’assist del 2-0 e il lancio del 3-0. (Dal 78’ Darmian s.v.).

Lukaku 8 - Il derby lo esalta. Ha sempre trovato la rete nelle sfide contro il Milan, si ripete grazie a un coast to coast di potenza e classe. Miglior attore non protagonista dietro il signore qui sotto.

Lautaro 8,5 - Vede rosso sulle maglie avversarie e incorna subito. Nel secondo tempo offre il bis e manda Lukaku in porta per il 3-0 (che il belga segnerà più tardi). È attaccante da grande partite, fa suo il derby. E quel pezzo di tricolore che l’Inter si mette sul petto ha cuciture di fattura argentina. (Dal 79’ Sanchez s.v.).

Conte 8 - Chapeau. Dopo tante critiche, arriva al derby presentando una squadra tirata a lucido. Che gioca con cattiveria dal primo all’ultimo minuto. È nella crescita dei singoli, soprattutto, che si vede la sua firma. Dopo un pomeriggio del genere, sogna il quarto scudetto in palmares.

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