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Lazio, Baroni: "Questa può essere la stagione di Isaksen. Noslin e Taty i nostri centravanti"

di Giacomo Iacobellis
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Dopo l’amichevole contro la Triestina è intervenuto in conferenza stampa il tecnico biancoceleste Marco Baroni. Queste le sue parole:

Qual è il bilancio di questa prima fase di lavoro?
“Devo partire con un ringraziamento ai ragazzi, ho trovato una disponibilità non scontata. Un gruppo di ragazzi unito, dove c’è grande cultura del lavoro e questo per noi è fondamentale. È stato un ritiro duro, lo sapevamo ma dobbiamo fare presto perché per andare forte bisogna allenarsi forte. Anche le problematiche che abbiamo avuto sono in linea con i duri carichi di lavoro, se abbiamo chiuso con questa partita dove il primo obiettivo era quello di non avere infortuni, questa è la cosa più importante quando arrivi con questi carichi”.

Il gruppo è completo così o si aspetta qualcosa in più dal mercato in entrata e in uscita? Guendouzi sulla trequarti?
“Ci saranno da fare delle uscite, la società poi sa benissimo cosa dobbiamo fare ma da questo punto di vista questo gruppo sta lavorando bene. Noi stiamo cercando di partire da una mobilità offensiva e con i centrocampisti, questa rotazione che stiamo ricercando è congeniale ai nostri interpreti. Guendo è un giocatore che può fare questo, anche Dele-Bashiru o Castrovilli, ci sono situazioni in mezzo al campo che possiamo sviluppare come avevo detto nella precedente conferenza. Giocheremo con la difesa a quattro, i due esterni alti e poi delle rotazioni. Ci possono essere anche più trequartisti che si alzano, questa duttilità beneficia la costruzione offensiva e da questo punto di vista possiamo crescere”.

Noslin gioca molto spalle alla porta, lui e Castellanos sono i centravanti del futuro o l’olandese può arretrare? Ci può dire se ha deciso chi sarà il capitano?
“Qui ci sono tanti capitani e questo è un aspetto importante perché come ho detto prima ringraziando i ragazzi per la cultura, questo gruppo ha tanti capitani. La scelta la comunicherò prima alla squadra nelle prossime settimane. Noslin e Taty dobbiamo servirli meglio sulla profondità, sono ragazzi che entrambi hanno questa qualità e ci arriveremo. Sono molto fiducioso, sono due giocatori che mi piacciono perché hanno mobilità e capacità di tiro. Attaccano bene la porta e dobbiamo lavorare sull’attacco della profondità. Loro sono i centravanti”.

Si è fatto un grande lavoro fisico e tattico, manca forse un fuoriclasse che può fare la differenza?
“Queste gare fanno poco testo, anzi sono stati test impegnativi perché sono squadre solide che stanno bene e giocano un calcio duro. La qualità serve sempre alla squadra, la dobbiamo trovare noi nella rifinitura dopo lo sviluppo, nella zona di rifinitura possiamo migliorare tanto perché abbiamo la qualità per farlo. Noslin è un giocatore che si muove molto, credo molto nella mobilità offensiva, non voglio parlare di interscambiabilità di ruoli, ma anche di cambi di posizione che ci possono aiutare con difese chiuse. Questa deve essere una risorsa per la squadra, ci sono i requisiti per farlo”.

Ci può fare un bilancio sui nuovi arrivati? Lei cosa ha chiesto alla società per completare la rosa?
“Abbiamo preso dei giocatori che ci servivano, ragazzi giovani e interessanti su cui stiamo lavorando per farli integrare il prima possibile perché non c’è tempo. Noi siamo costantemente in contatto, stiamo valutando dopo questa prima fase cosa fare. Si alzerà il livello delle partite con test importanti, li affronteremo insieme e andremo a vedere cosa serve. Il mercato è lungo, la Lazio si è mossa bene e per tempo, ho un organico su cui lavorare. Poi se ci saranno le occasioni giuste saremo attenti. Sono contento dei nuovi, hanno trovato un gruppo di lavoro veramente di altissimo livello, questo è positivo perché quando vedi dei compagni inquadrati con la cultura del lavoro e che si allenano con partecipazioni e ricettività anche loro trovano un terreno diverso. Per questo sono molto fiducioso, c’è già un tessuto di squadra che creerà questi presupposti. Sono contento di tutti, ho visto un nome che poteva essere in uscita come Gustav Isaksen che per me è un giocatore importante e credo che questo possa essere il suo anno. Non solo a noi, anche nelle altre squadre serve un tempo per capire il calcio e integrarsi nella nostra cultura di lavoro, ho visto un ragazzo molto reattivo che ci mette tanta attenzione nel lavoro, quando c’è questo si cresce bene”.

Dove vede meglio Castrovilli a livello di posizione in campo?
“Vorrei che non si pensasse al trequartista come un ruolo puro, faccio l’esempio di Pedro se dovesse giocare in questa posizione. Stiamo lavorando sulla mobilità dei centrocampisti e Gaetano ce l’ha sicuramente, ha qualità, corsa, tiro e filtranti, ci può dare una grande mano. Lo vedo meglio come un calciatore libero di agire, poi ci sono due fasi. Noi stiamo cercando di portare aggressività e pressione, tutti si devono adoperare in questa fase, nessuno escluso. Quando poi abbiamo la palla lui può avere libertà di movimento”.

Cambieranno spesso la posizione gli esterni? Che ruolo avrà Mandas?

“L’idea è legata alle 47 partite che si giocheranno, noi ne vogliamo giocare ancora di più ed è impossibile sostenere questi impegni con la nostra aggressività con soli undici giocatori. Lavoreremo su tutti e tutti avranno possibilità. Zaccagni è un giocatore straordinario, tutti vorrebbero allenarlo. Nei primi 20-25 minuti di partita oggi c’erano le gambe per muoversi, poi la pioggia e il campo pesante oltre alla stanchezza non ci hanno aiutato. Noi metteremo tutti i giocatori nelle migliori condizioni possibili, i giocatori e la squadra sono al centro del progetto”.

Cosa ha lasciato il pareggio di oggi specialmente a livello difensivo? Manca qualcosa in difesa a questa squadra?
“Non manca niente in questa difesa, è una difesa forte e importante. Io guardo sempre avanti, quando giochi con squadre che stanno costantemente basse non è facile, è stata una situazione casuale di una transizione ma dovremo lavorare anche su questo, lo sappiamo”.

In questi 10 giorni ha avuto un approccio con l’ambiente, che sensazioni ha avuto?
“Dopo aver ringraziato la squadra devo ringraziare la gente, ho sentito molto affetto. Hanno visto gente che lavora, noi partiamo da lì, dalla dedizione, dal sacrificio e dall’attaccamento alla maglia. Per noi è uno scambio emozionale, i primi a muovere tutto questo dobbiamo essere

Che impatto può avere Rovella in questa Lazio?
“È un giocatore al centro del progetto anche lui, abbiamo scambiato delle impressioni anche dal punto di vista fisico, non abbiamo avuto colloqui solo sul campo ma è una cosa normale. Il calciatore non è solo le gambe, ma anche la testa, il petto e il nostro obiettivo è far rendere al meglio delle proprie possibilità ogni calciatore”.

Giocherà con il 4-2-3-1 o cercherà di cambiare il sistema di gioco?
“Sarà il centrocampo ad avere variabili, dipende anche da quelle che sono le caratteristiche dell’avversario. Dobbiamo rompere la staticità dei moduli, credo che ci siano grandi possibilità nella mobilità e si lavorerà su quello, poi è chiaro che dobbiamo mantenere la compattezza e le distanze all’interno di questi principi. Quando giochi spesso le squadre vanno sotto palla e lì devi essere bravo nella prima aggressione, stare corto. Abbiamo le idee chiare e lavoreremo su quello”.

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Lunedì 16 Settembre 2024
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