Lecce, quanti bei segnali da Torino: è mancato solo il gol
Il Lecce esce da Torino con un punto e tante certezze. Non era una trasferta facile per i giallorossi, ospiti della formazione di Vanoli, reduce da un ottimo inizio di stagione. Per i salentini il successo contro il Cagliari non si è rivelato un exploit isolato: quanto di buono visto al Via del Mare è stato riproposto allo stadio Olimpico Grande Torino. Il punto sta stretto al Lecce, che torna nel Salento addirittura con rammarico, ma sicuramente con le spalle più larghe.
Scelte a sorpresa di Gotti.
La trequarti sembrava quasi scontata, invece il tecnico del Lecce ha sorpreso tutti, lanciando dal primo minuto Rebic sulla fascia e Berisha come trequartista, per poi inserire solo a gara in corso Oudin e Rafia. Scelte che si sono rivelate felici: 60 minuti di qualità per il croato, ottimo impatto per il classe 2003.
Giallorossi in crescita.
Novità positive tra volti noti e nuovi arrivati. Ramadani è tornato ad altissimi livelli, è instancabile e si fa trovare dappertutto. Krstovic ha messo in difficoltà Coco e ha chiamato in causa più volte Milinkovic-Savic; più meriti dell'estremo difensore o demeriti del montenegrino nelle numerose conclusioni? È giusto apprezzare la prestazione del centravanti, in netta crescita rispetto ai primi due turni di campionato. Si sta ritagliando un ruolo importante Pierotti, un validissimo dodicesimo uomo che crea scompiglio nella retroguardia avversaria. Guilbert e Gallo si confermano terzini molto affidabili, mentre Gaspar e Coulibaly sono in netta crescita. Il difensore centrale le prende tutte di testa e l'ex Salernitana ha alzato il livello del reparto dopo i 45 minuti confusionari di Pierret. C'è tanta carne sul fuoco in casa Lecce.