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La Russa: "Inter, contro la Juventus subita un'ingiustizia palese. Chiffi è stato ignavo"

di Alessio Del Lungo
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Ignazio La Russa, presidente del Senato e grande tifoso dell'Inter, è intervenuto a Rai Gr Parlamento durante La politica nel pallone ed è tornato sulle polemiche relative al derby d'Italia: "(ride, ndr) Mi fa ridere Allegri che tira fuori il gol della Salernitana. Contro la Juventus sappiamo che partiamo sempre da -1, ma questo non giustifica il fatto che non siamo riusciti a riprenderli perché poi la povertà del gioco dell'Inter è emersa. Abbiamo avuto 70 minuti... Sì, un po' la gara è stata condizionata da un'ingiustizia palese, e mi fa ridere che qualcuno la metta in discussione, ma noi lo sappiamo. Contro la Juve devi fare qualcosa di più. È vero che non sempre con altri arbitri e altre squadre le gira bene, ma contro l'Inter non ci sono dubbi. Successe anche quando avevamo già vinto lo scudetto, che si inventarono un rigore per farla andare in Champions a scapito proprio del Napoli. Non mi soffermo troppo sull'ennesimo favoritismo pro Juve del VAR, ma anche dell'arbitro. Perché non è andato a vedere l'episodio? Devo ancora capire questo regolamento. Me la prendo però soprattutto con l'Inter, non si può giocare in quel modo lì. L'incolpevole allenatore comincia ad essere colpevole. È incolpevole perché non so cosa possa fare, ma quando le squadre non danno segnali di ripresa, di continuità e di vigore di solito si dà la colpa all'allenatore".

Chiffi perché non è andato al VAR?
"Per ignavia, per non assumersi la responsabilità. Non era un dato oggettivo, non l'hanno obbligato ad andare ed ha preferito lasciare la responsabilità al VAR".

Tornano i fantasmi del passato?
"Non è la forza politica, è il favoritismo che per mille ragioni è storico. Se vogliamo negare anche questo neghiamo un pezzo di storia, ma la Juventus è forte, ha uno squadrone e un allenatore che sa metterla bene in campo, che sa lanciare i giovani e che sa farle capire quando è il momento di svegliarsi. Non ha bisogno di questi favori, almeno in questo campionato. Ne ha avuto bisogno in altri".

Contro gli ultras violenti qual è il suo pensiero?
"Credo che abbia ragione De Laurentiis che ha detto che la Meloni deve fare come la Tatcher. Quello che non hanno fatto gli altri governi dobbiamo saperlo fare in questa fase italiana e cioè pugno duro con chi trasforma lo sport più bello del mondo in un'occasione per dare sfogo a istinti beduini".

Ci sarà un nuovo stadio per Inter e Milan?
"Lo dico dall'inizio, è impossibile anche tecnicamente abbattere San Siro, pensando all'impatto che avrebbero anche le polveri sottili. Lasciamolo in piedi e costruiamo a fianco come accade in moltissime altre città, ma non mi hanno voluto prendere in considerazione se non alla fine e ora non c'è niente. Un'occasione persa, a quest'ora sarebbe già stato deciso, San Siro e l'altro stadio uno a fianco all'altro, utilizzabili da Inter e Milan".

Dove può arrivare l'Inter in Champions?
"L'Inter quando si motiva da sola, perché Inzaghi non è un motivatore, è capace di qualunque impresa. Il Benfica è un po' l'altra faccia del Napoli, sta facendo un campionato come quello del Napoli. Se passiamo con il Benfica andiamo in finale, ma sarà difficilissimo".

Che cosa è cambiato in Spalletti dalla sua avventura all'Inter a quella al Napoli?
"Intanto ha trovato Osimhen. Ha forgiato dei giocatori, ma li ha anche trovati, fuori dall'ordinario, che sono quelli che fanno la fortuna di tutti gli allenatori. Poi a Napoli non c'era l'obbligo di vincere come all'Inter, lì hai lo spazio per pensare di poter sbagliare e finisci per non sbagliare niente. All'Inter non puoi sbagliare niente".

Come vedrebbe un ritorno di Conte?
"Conte, Mourinho... Sono un po' minestre riscaldate. Penserei a Thiago Motta o Juric".

Un commento sulla situazione extra campo della Juventus?
"Vorrei che questi fatti non portassero ad una penalizzazione. A me dispiace che la Juventus, che ha 6 punti in più dell'Inter, non vada in Champions se alla fine li avrà ancora. Dovrebbero darle una penalizzazione economica enorme, ma non toccare i punti. A volte vale più toccare il portafoglio e lasciare che queste cose non vengano toccate nel risultato".

La Juventus quindi ieri ha meritato?
"Ha giocato meglio, poteva fare il 2-0 più facilmente la Juve dell'1-1 l'Inter".

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