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…con Daniele Faggiano

di Alessio Alaimo
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© foto di Andrea Cantini

Il Parma torna in Serie A. Sorriso ritrovato. “Tutti sanno quanto io sia legato alla società, alla squadra e alla città”, dice a TuttoMercatoWeb.com l’ex ds gialloblu Daniele Faggiano.

È stata una stagione esaltante.
“Sono felice, quando c’era qualche pareggio in più cercavo di rincuorare tutti. Pecchia è stato l’arma in più, brava la società a riconfermarlo dopo l’anno di assestamento. Sono contento per il Parma e per il mister, per lo staff, Porta, Coppola e Troianiello che erano con me a Siena e per Pederzoli che ho portato io a Parma come scout”.

In Serie A bisognerà confermarsi.
“Il Parma deve intanto pensare a tenere il primo posto. Poi si costruirà per il futuro e penso che il Presidente stia già lavorando per cercare di dare una squadra ambiziosa al tecnico”.

In B brilla il Catanzaro.
“Sono contento per Vivarini: insieme al presidente ha assemblato una squadra importante e vedo grande coesione nel gruppo. Iemmello, Vandeputte, Fulignati che presi da piccolo e uno dei primi litigi con Zamparini fu proprio perché volevo far giocare lui, sono tutti elementi di grande valore”.

Promozione diretta: il Como o il Venezia?
“Antonelli e Vanoli hanno costruito qualcosa di importante, meritano la A direttamente o con i playoff. Sono sempre stati sul pezzo. È una squadra competitiva. Purtroppo in A ne vanno solo due. Insieme al Palermo il Como ha fatto acquisti esosi e le cose, nel caso dei lombardi, stanno andando molto bene. La scelta di cambiare allenatore è stata coraggiosa visto che il momento era positivo e oggi la squadra sta facendo cose straordinarie”.

Arranca il Palermo…
“Spero che se la giochi bene ai playoff. E che Brunori, mio pupillo, faccia tanti gol. Insigne è stato frenato un po’ dagli infortuni ma può dare un contributo importante. E a gennaio è stato preso un giocatore come Ranocchia che ha grandi qualità ed è stato, anche lui come Insigne, rallentato dagli infortuni. Il Palermo ha comunque tutto per rialzarsi”.

Intanto il suo ex Trapani è tornato tra i professionisti.
“La piazza lo meritava. Al Trapani auguro tutto il bene possibile, c’è gente che vive di calcio. Trapani è la mia seconda cosa, forse la prima. Sono contento e spero che continuino a salire ancora di categoria”.

Valzer allenatori: il Milan cambierà?
“Si sta facendo mercato di allenatori già da febbraio e marzo. Mi dispiace che Pioli sia stato subissato da polemiche. Il Milan però come squadra qualche problema ce l’ha e non certo per colpa di Pioli, che è stato un signore a non battere i pugni quando tutti lo contestavano. Non è una squadra che poteva giocare su più fronti. Poi se due-tre giocatori calano i risultati non arrivano”

Lei prese Scamacca al Genoa. Oggi brilla all’Atalanta. Andranno a lui le chiavi dell’attacco dell’Italia? Immobile non è più giovanissimo.
“Faccio una premessa: Spalletti è un vantaggio per qualsiasi squadra. È un lavoratore e un uomo vero. Quello che dice lo pensa e lo fa. E la squadra lo percepisce subito. Ciro deve stare tranquillo: sta diventando grande anagraficamente ma è sempre un professionista, è forte e tornerà ad alti livelli. Non so se alla Lazio o da un’altra parte. Scamacca è il mio cruccio: l’ho preso al Genoa quando veniva dall’Ascoli e mi hanno dato tutti del pazzo. Poi qualcuno parla perché deve parlare e gli vede i tatuaggi. Ma già al Genoa era un attaccante completo. È un ragazzo perbene che ha voglia di lavorare. Sono stato allontanato dopo che aveva fatto una doppietta in un derby di Coppa Italia. In estate lo volevano diverse squadre ed è andato all’Atalanta. A Genova volevo trattenerlo ma qualcuno che stava sopra di me non ha voluto”.

Lei portò Dragusin alla Sampdoria. Si è consacrato al Genoa e oggi è al Tottenham.
“Lo avevo portato con la valorizzazione ma eravamo troppi a decidere e così è tornato al mittente. Al Genoa ha dimostrato il suo valore e se ne sono accorti anche gli altri. Anche se avrei preferito vederlo ancora in Italia, sono contento che giochi in una squadra importante”.

Tra i protagonisti della Samp c’è De Luca.
“Sta facendo molto bene e ne ero sicuro. Mi dispiace che l’anno che ero alla Samp non sia stato trattato benissimo, forse perché lo avevo portato io”.

Brunori, Cheddira, Dragusin, De Luca, Scamacca… Direttore, pronto a tornare in pista e a scoprire nuovi talenti?
“Se mi chiamano si (sorride, ndr). Certamente mi mancano spogliatoio e squadra. Guardo partite, mi aggiorno. Stare fuori dà fastidio, è normale. Aspetto con la giusta serenità l’opportunità migliore”.

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Venerdì 17 Maggio 2024
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