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La Lazio e il caos tamponi: dal Brugge ad oggi, tutte le tappe e la cronistoria della vicenda

di Simone Bernabei
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Una vicenda, quella del caos tamponi in casa Lazio, che deve ancora trovare la sua conclusione. La Procura della Figc ha aperto un’inchiesta, parallelamente è in svolgimento anche quella della Procura della Repubblica di Avellino, sede del laboratorio Diagnostica Futura a cui si è appoggiata la Lazio in queste settimane. In questo pezzo ripercorriamo i tratti e i punti salienti della questione, partendo dal 26 ottobre scorso, giorno dell’antivigilia della trasferta belga col Club Brugge in cui i giocatori biancocelesti vengono sottoposti ai tamponi da parte della UEFA.

- 27 ottobre: tanti assenti alla rifinitura, fra cui Immobile e Luis Alberto. I giocatori si sottopongono ai tamponi presso il Synlab, laboratorio a cui si affida la UEFA. Nessuno parte per il Belgio

- 28 ottobre: Andreas Pereira risulta negativo in extremis e raggiunge la squadra in Belgio. Il medico sociale Fabio Rodia parla di criticità emerse dopo i tamponi e della necessità di fare nuovi accertamenti. Tare, intanto, pensa al rinvio della sfida col Torino

- 29 ottobre: la Figc inizia la propria indagine con un lungo faccia a faccia chiarificatore con Claudio Lotito. In attesa dei comunicati, la moglie di Ciro Immobile comunica la positività dell’attaccante

- 30 ottobre: 70 tamponi effettuati dalla Lazio fra gruppo squadra e congiunti. Inzaghi annulla la conferenza stampa pre Torino

- 31 ottobre: la Lazio vuol giocare col Torino e effettua un nuovo giro di tamponi nel gruppo squadra a distanza di pochissime ore dal precedente. Intanto, la squadra entra ufficialmente in bolla e la Procura federale fa un blitz a Formello per accertamenti. Immobile, Leiva e Strakosha, fra gli altri, risultano negativi, si aggregano al gruppo e partono per la trasferta di Torino

- 1 novembre: Inzaghi dirama l’elenco dei convocati, i giocatori fermati nei giorni precedenti ci sono e giocheranno contro il Torino. I tamponi effettuati (ed elaborati da Diagnostica Futura di Avellino), spiega il club, sono risultati tutti negativi

- 2 novembre: i giocatori della Lazio sostengono un nuovo giro di tamponi al Synlab per poter giocare in Champions contro lo Zenit

- 3 novembre: Ciro Immobile, Thomas Strakosha e Lucas Leiva non partono per la Russia. La Federcalcio a questo punto, viste le discrepanze fra risultati dei tamponi in Italia e in Europa, apre un’inchiesta. La Lazio emette un comunicato in cui parla di possibili criticità in relazione ai risultati ottenuti dalla UEFA

- 4 novembre: Il laboratorio di Avellino comunica di aver segnalato gli stessi positivi emersi dai tamponi UEFA. Entra in ballo anche la discussione sul gene N, secondo il laboratorio a cui si affida la Lazio dei 3 non partiti per la Russia solo uno è positivo. E Igli Tare dice apertamente che Immobile ci sarà contro la Juventus

- 5 novembre: il Torino vuol vederci chiaro e scrive alla Procura, la quale a sua volta cerca di capire se ci sono stati contatti fra la Asl e la società. Intanto prende la parola il responsabile sanitario della Lazio che chiede alla UEFA di uniformare i test. Luis Alberto risulta negativo al tampone

- 6 novembre: la Lazio effettua un nuovo giro di tamponi. I risultati questa volta vengono analizzati dal Campus Biomedico di Roma che conferma la positività di tre elementi. Intanto arrivano anche i risultati dal laboratorio di Avellino: tamponi tutti negativi.La Juventus resta in attesa di capire se e chi potrà essere in campo fra gli avversari

- 7 novembre: il presidente Lotito spiega il suo punto di vista, Immobile emette un comunicato per parlare della sua situazione. A questo punto però interviene la Asl, alla vigilia della gara con la Juventus, che manda in quarantena l’attaccante, Leiva e Strakosha. Oltre alla Procura federale si attiva anche la Procura della Repubblica di Avellino, con un blitz a Formello e al centro diagnostico di Avellino per acquisire materiali e cartelle mediche

- 8 novembre: dall’ammenda alla penalizzazione, iniziano a filtrare le prime possibili conseguenze se le indagini dovessero certificare condotte sbagliate da parte della Lazio. Intanto il nuovo giro di tamponi evidenzia due positività all’interno dello staff tecnico

- 9 novembre: il laboratorio diagnostico di Avellino finisce al centro delle indagini, anche se il Taccone parla di prove che dimostrano il buon operato. Il responsabile sanitario Ivo Pulcini doveva essere ascoltato dalla Procura, ma l’udienza viene rimandata per motivi di salute

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