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Inter, pazienza è la risposta: a marzo sarà una squadra da titolo. Per la Champions...

di Alessandro Rimi
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

E' quella squadra che vince una volta in otto partite stagionali? La stessa incapace di vincere almeno una delle prime quattro partite di Champions League per la prima volta nella sua storia? O quella schiacciasassi, feroce, affamata vista a Reggio Emilia e nel secondo tempo a San Siro contro il Torino? Probabilmente, come sempre, la risposta sta nel mezzo. L'Inter è entrambe le cose, tutte e due le versioni. Così maledettamente distanti. E, di sicuro, per quanto convincente, non basta la bella vittoria sul Sassuolo per oscurare le lacune che continueranno a venire fuori nell'immediato futuro. Le attenuanti comunque Antonio Conte le ha: mancanza di preparazione e conseguente difficoltà a creare automatismi in breve tempo con i nuovi arrivati, doppia cifra di casi positivi al Covid, casi non indifferenti per la struttura della squadra e per il peso di ognuno di questi, una proposta di gioco più offensiva, più veloce, più efficace, più "partecipativa". Tre centrali più tecnici che difensivi, nonostante i cinquanta metri tra questi e la porta alle loro spalle. Ali che diventano attaccanti e che arrivano alternativamente ad allinearsi agli attaccanti in transizione offensiva. Meccanismi che, di nuovo, richiedono tempo e che, per forza di cose, devono passare da prove, test e sperimentazioni. In gare ufficiali, ovviamente.

Perciò cosa si può dire ad Antonio Conte? Si può dire che l'Inter non vincente da nove anni ha necessità di tornare a farlo in fretta e non a caso ha scelto lui, vincente subito o almeno così racconta il suo percorso da allenatore, d'altra parte fermo nel suo principio di percorso e di step. Tanto valeva andare avanti con Luciano Spalletti? No, perché per quanto sia un buon allenatore navigato, il tecnico toscano quasi mandava all'aria il ritorno in Champions League nonostante un terzo posto parecchio sereno per buona parte della sua ultima stagione sulla panchina nerazzurra. Il salto c'è stato eccome (vedi finale della stagione passata). La risposta perciò, tutt'altro che banale, sta solo e soltanto nella pazienza: se tutto andrà secondo programma, come deve andare, l'Inter a marzo sarà una squadra da titolo. Che non è detto lo vincerà, nondimeno i veri risultati/benefici del metodo Conte si vedranno alla distanza. A marzo l'Inter sarà una squadra quantomeno da ottavi, ma anche quarti di Champions League. Per arrivarci però dovrà compiere un miracolo e lo dovrà compiere adesso, da creatura incompleta, contro ogni concetto di attesa.

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Lunedì 6 Maggio 2024
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