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Gosens: "Senza il calcio sarei stato un poliziotto cattivo. Inter? Colpito dalla grandezza"

di Simone Bernabei
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il nuovo esterno dell'Inter Robin Gosens ha parlato a “1 vs 1”, il format firmato DAZN disponibile in piattaforma. Queste alcune delle dichiarazioni del tedesco ex Atalanta: "L'infortunio? Con questo tipo di infortunio che ho avuto meglio non accelerare i tempi, l'importante è che stia bene e stia riprendendo fiducia. Mi sto allenando bene e miglioro giorno dopo giorno, secondo me non manca tanto perché lavoro già in campo, spero di rientrare al più presto. Comunque non voglio mettermi pressione, adesso non serve".

Le prime impressioni sull'Inter?
"Mi ha colpito sopratutto la grandezza del club. Sono arrivato da una società sicuramente importante come l'Atalanta, ma all'Inter sei in una squadra molto più grande, in una società e in un club storico".

Sul suo percorso sportivo:
"Sono molto orgoglioso del mio percorso, ho sempre lavorato tanto per arrivare a questi livelli. Forse ho meno talento rispetto ad altri giocatori, ma i miei punti di forza sono sempre stati mentalità e disciplina: queste due cose mi hanno portato lontano. Sono contento e orgoglioso di essere arrivato al livello dell'Inter: ho passato tante ore in palestra e in campo per imparare e migliorare e alla fine ci troviamo a parlare qui".

Sugli elogi di Angela Merkel:
"Conosco Angela Merkel, la nostra figura di riferimento in Germania per tanti anni: se lei ha detto queste belle cose su di me mi fa piacere, probabilmente erano legate alle prestazioni agli Europei".

Sulle sue aspirazioni da giovane:
"E' vero. Sarei stato un poliziotto cattivo, l'aggettivo giusto è questo. Fino a 18 anni giocavo solo con gli amici senza aver fatto le giovanili, quando tornavo a casa e i miei mi chiedevano cosa volessi diventare da grande io dicevo di volevo seguire le orme di mio nonno, che era poliziotto. Alla fine sono andato in Olanda e tutto è cambiato, ma il mio piano iniziale era questo: solo allora ho capito che sarei potuto diventare davvero un calciatore professionista.E' sempre stato il sogno più grande che abbia mai avuto".

Sul suo libro:
"In Germania è stato un successo, ho sempre voluto raccontare la mia storia anche perché è abbastanza diversa da quelle degli altri giocatori: mi piace scrivere. Quest'idea mi è venuta perché tanti ragazzi giovani vedono in me un ispirazione".

Sui suoi obiettivi:
"Voglio esordire al più presto con l'Inter e diventare un calciatore importante per la squadra, adesso la mia ambizione è fare il massimo, anche con la nazionale tedesca: a fine anno ci aspettano i Mondiali e io voglio esserci, ma questo dipende dalle mie prestazioni qui a Milano".

L'avversario che più di tutti l'ha impressionata in carriera?
"Lo stadio più bello? San Siro. L'avversario più forte è Douglas Costa: quando è in forma è quasi imprendibile grazie all'esplosività, al dribbling e alla grande velocità. Mi auguro che possa tornare a quei livelli".

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