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Eriksen playmaker, Conte fa inversione a U: un po’ di flessibilità o l’ennesimo messaggio all’Inter?

di Ivan Cardia
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Christian Eriksen come playmaker? Antonio Conte ha le idee chiare, anzi no. Nell’intervista rilasciata pochi minuti fa alla vigilia della gara contro la Fiorentina, il tecnico dell’Inter ha aperto a un nuovo e inedito utilizzo del danese ex Tottenham: quello del regista basso. “Mi aspetto delle grandi risposte, abbiamo avuto modo e tempo di lavorare nel nuovo ruolo - ha assicurato Conte - quello di play, quella che riveste Brozovic”. Lo stesso, per capirsi, al quale Conte aveva decisamente chiuso la porta per Eriksen, non troppo tempo fa: “È un ruolo che penalizzerebbe troppo il calciatore - diceva sempre Conte a fine 2020 - Christian ha una dote importante secondo me, ha un calcio importante, sia di destro che di sinistro. Se gli togli la migliore dote e lo metti davanti alla difesa snaturi totalmente il giocatore”. Caso di sdoppiamento di personalità? Forse no.

Di necessità virtù. Che è un po’ la storia del calciomercato invernale, versione 2021. Eriksen, l’ha detto chiaramente Marotta, è un giocatore che l’Inter considerava e probabilmente considera in uscita. Di offerte, nonostante a Parigi sia arrivato il suo mentore Pochettino e il Tottenham un pensierino l’abbia fatto, non ne sono arrivate. Almeno, non concrete. Così, a meno di novità da qui a fine mese, alla Pinetina dovranno fare i conti con un giocatore che nel suo ruolo naturale sembra proprio non andare a genio al tecnico salentino. E che, in verità, da quando è arrivato a Milano non ha neanche fatto o dimostrato più di tanto per convincerlo a cambiare idea. Così, Eriksen, per ora, resta a Milano. Dato che si tratta di un patrimonio, pagato 27 milioni di euro, tra cartellino e commissioni, soltanto dodici mesi fa e con lo stipendio più alto in rosa (assieme a Lukaku), qualcosa per integrarlo la si dovrà pur provare. Et voilà, Eriksen regista.

Conte il flessibile? Piano con i voli pindarici, ma chissà. In questa stagione, il tecnico nerazzurro è finito spesso sotto la lente d’ingrandimento per la sua indisponibilità o, a seconda della malizia negli occhi dell’osservatore, incapacità, a fare un passo indietro rispetto alle proprie convinzioni tattiche. Uno che ha fatto fortuna (la sua e quella della Juventus) cambiando modulo, s’è rivelato integralista assoluto del 3-5-2 e anche di un determinato modo di interpretarlo. Nel quale Eriksen c’entra come il ketchup sui maccheroni. Così, la novità tattica e l’inversione a U sul danese può anche essere vista come l’occasione in cui Conte dimostra finalmente, anche all’Inter, quella flessibilità che servirebbe alla sua creatura per svoltare in questa stagione. Se la vita ti dà limoni, fatti una bella limonata. Oppure, semplicemente, l’ennesimo messaggio segreto alla società e alla dirigenza: mettere Eriksen regista, senza crederci davvero, per far capire che in quel ruolo vorrebbe qualcos’altro. Al campo l’ardua sentenza.

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