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Da Mazzone a "los huevos" di Simeone: tutti i tecnici senza freni

di Gaetano Mocciaro
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La plateale esultanza di Diego Simeone non è certamente passata inosservata, dividendo l'opinione pubblica. "Ho una squadra con gli attributi" ha specificato il tecnico argentino, consapevole dei modi poco oxfordiani ma certamente efficaci nell'esaltare il proprio pubblico. L'argentino è solo l'ultimo di una lista di allenatori che trascinati dalla trance agonistica si sono lasciati andare in festeggiamenti decisamente coloriti. Ripercorriamone le gesta:

ANTONIO CONTE - 23 ottobre 2016, il suo Chelsea asfalta il Manchester United (4-0). Il tecnico a partita in corso invita platealmente il pubblico a fare più rumore. Cosa per nulla gradita al tecnico dei red devils José Mourinho, che lo rimprovera a fine partita. È solo l'inizio di una diatriba che continuerà nelle settimane successive, con i toni sempre più accesi dove si arriva a veri e propri insulti e aperte dichiarazioni di disprezzo.

LUCIANO SPALLETTI -
Il tecnico di Certaldo esulta platealmente davanti alle telecamere, dopo il gol vittoria di Marcelo Brozovic a Marassi contro la Sampdoria. Risultato: una clamorosa squalifica "per avere assunto, al 49' del secondo tempo, immediatamente dopo la realizzazione del gol, un atteggiamento polemico nei confronti del Quarto Ufficiale uscendo dall'area tecnica". L'Inter presenterà ricorso, vincendolo, e il tecnico fortunatamente siederà regolarmente in panchina la partita seguente.


PAOLO DI CANIO -
Chiamato a risollevare le sorti del Sunderland nel marzo 2013, Di Canio non solo porta alla salvezza i black cats, ma si toglie lo sfizio di vincere il sentitissimo derby del Nord-Est inglese contro il Newcastle, peraltro in casa dei Magpies: un netto 3-0 che porta a un'esultanza senza freni, rimasta nell'immaginario collettivo a tal punto che qualcuno si è persino tatuato l'immagine.

ALBERTO MALESANI - Che non fosse propriamente un tecnico ingessato lo si era capito nella sua partita d'esordio in Serie A, alla guida della Fiorentina. Al 3-2 di Batistuta a Udine corre sotto il settore dei tifosi viola, entrando nell'immaginario collettivo anche per l'inusuale outfit: maglietta e pantaloncini. Si ripete qualche anno dopo da allenatore del Verona, nel primo storico derby in A contro il Chievo: sotto di due reti, l'Hellas ribalta la partita e vince. Malesani va a festeggiare sotto la curva, viene criticato e lui non ci sta, sbottando in diretta tv: "Nel calcio bisogna essere finti, bisogna essere di plastica. Mai uno che dice: ma sì, Malesani, corri c***o".

JURGEN KLOPP - Fra i tecnici più istrionici del panorama mondiale, Klopp ha pagato la sua esuberanza con una multa da 8mila sterline comminata dalla Football Association a seguito della sua corsa in campo per festeggiare il derby del Merseyside vinto con un gol di Origi al 96'.

CARLO MAZZONE - "Se famo 3-3 vengo sotto 'a curva". Era il 30 settembre 2001 e l'allenatore del Brescia, insultato per tutta la partita dai tifosi dell'Atalanta nel corso dell'acceso derby, mantiene la promessa: le rondinelle recuperano lo 0-3 e dopo il gol di Baggio, a dispetto dei 64 anni, si lascia andare a una corsa senza freni fino alla curva ospite, solo a inveire contro tutto il pubblico avversario. "Alla fine sdrammatizzai dando la colpa al mio fratello gemello e dando la colpa a Roberto Baggio" dichiarò lo stesso Mazzone, alla fine, per smorzare i toni. Ancora oggi a distanza di quasi 18 anni la sua corsa è leggenda.

DIEGO ARMANDO MARADONA - Nominato ct dell'Argentina nell'ottobre 2008, il Pibe de Oro è bersaglio della critica a seguito dei deludenti risultati dell'albiceleste nelle qualificazioni ai Mondiali del 2010. La Seleccion arranca, perde persino 6-1 in Bolivia e nella penultima giornata, in casa contro il Perù, è chiamata a un vero e proprio dentro-fuori. Decide un gol di Martin Palermo al 93' e Maradona per festeggiare si fa scivolare in tuffo nel terreno bagnato del "Monumental" di Buenos Aires.

JOSE MOURINHO - L'immagine più recente è quella contro la Juventus: mano all'orecchio per sentire provocatoriamente i fischi del pubblico dell'Allianz Stadium, dopo il 2-1 col quale il Manchester United ha fatto il colpo grosso a Torino. Lo Special One però è entrato nella storia già in altre occasioni: storica la sua esultanza al termine di Barcellona nel 2010, col portoghese che corre per il campo dito alzato, scatenando l'ira dei catalani e un faccia a faccia a muso duro con Victor Valdés. Da ricordare anche la corsa ad abbracciare i suoi giocatori quando, alla guida del Porto, eliminava il Manchester United a Old Trafford oppure la corsa a Siena sotto la curva dei tifosi dell'Inter abbracciando Maicon.

JORGE SAMPAOLI - Nigeria-Argentina 1-2 (Mondiali 2018). Il ct dell'Argentina è di fatto un dead man walking, delegittimato da squadra e Federazione, tanto che si pensa persino che l'ultima sfida della fase a gironi del Mondiali sia giocata con una formazione dettata da Leo Messi. Il successo contro gli africani manda l'albiceleste agli ottavi di finale, decisiva la rete di Rojo. E non passa inosservata l'esultanza, solitaria e in direzione contraria rispetto alla squadra, del povero Sampaoli.




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