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D'Amico: "Mou deve dimostrare di essere tornato Special One. Spalletti? L'ho visto carico"

di Ivan Cardia
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“Finora è stato il mercato di pochi svincolati importanti, tipo Sergio Ramos al PSG, e degli allenatori”. Ospite di Sky, l’agente Andrea D’Amico commenta la sessione estiva di calciomercato: “Viene facile la similitudine: quando hai pochi soldi cerchi di cambiare pochi giocatori, magari cambi solo l’allenatore, sperando che come un grande chef possa fare un piatto diverso con gli stessi ingredienti. Cambiando tanti allenatori, devi anche dargli la possibilità di valutare in ritiro la squadra a propria disposizione”.

La Juve ha cambiato tecnico, non c’è più Conte.
“Lo scudetto dell’Inter è lo scudetto di Conte. Chiunque può evidenziare questo aspetto, perché un Inter fuori dalla Champions, con problemi societari ed economici, fuori da Europa League e Coppa Italia, che riesce a compattare il gruppo ed essere vincente davanti a una Juve comunque performante”.

Mourinho alla Roma?
“Secondo me è stata una scelta legata alla contingenza e alla nuova proprietà. Nella contingenza di emergenza pandemica, la nuova proprietà ha dato alla squadra l’allenatore più orientato al marketing che si potesse trovare. Anche nel Grand Canyon conoscono Mourinho, non sarebbe così con un altro nome. Non è solo fumo, è anche arrosto, anche se ultimamente viene da esperienze non fortunate. Però in questo momento, come Cristiano Ronaldo fece bene al movimento italiano, secondo me l’arrivo di Mourinho rivitalizza un po’ il mercato”.

Deve fare lui la differenza?
“Secondo me sì, deve dimostrare di essere tornato Special One, di saper dare carisma e motivazioni. Non dimentichiamo che quando ha vinto l’Inter lo ha fatto soprattutto con la panchina, perché è stato bravo a motivare tutti”.

Dove può arrivare?
“L’anno scorso è mancato molto Zaniolo, è stato la sorpresa giovane del calcio italiano e sarebbe stato protagonista anche agli Europei. Io non mi faccio esaltare mai dai singoli, la differenza la fa sempre il gruppo e c’è un generale che è l’allenatore. Quest’ultimo deve fare il meglio per costituire un gruppo che abbia mentalità e senso d’appartenenza. Si parlava dei pochi trasferimenti italiani, perché molti affari vanno verso l’estero: in Italia c’è l’indice di liquidità che blocca molto. Se non si innesca un giro d’affari tra club del nostro Paese tutto rimane un po’ bloccato”.

Come ha trovato Spalletti?
“L’ho trovato bene. Carico, positivo, determinato e pronto ad affrontare con voglia questa nuova esperienza. D’altra parte non ti puoi non innamorare di un’esperienza a Napoli. L’anno scorso aveva una rosa molto competitiva, poi se mi chiedete come facciano due personalità così esplosive come Spalletti e De Laurentiis a convivere, vi dico con intelligenza, rispettando le dovute differenze. C’è un presidente che ha preso il Napoli dal fallimento e l’ha fatto diventare una delle società più importanti d’Italia e d’Europa. Sono due persone brave e capaci, dovranno trovare la giusta amalgama”.

Il Napoli ha Insigne che rischia di andare a scadenza. Come la gestisci una situazione del genere?
”È un po’ come giocare a poker, dipende dalle carte che hai. Se arrivi a scadenza con alternative importanti i jolly ce li hai tu, altrimenti il potere negoziale è nelle mani della società. Devi vedere come puoi utilizzare il tuo contratto”.

Fagioli può sbloccare la trattativa per Locatelli dal Sassuolo alla Juventus?
“Penso che Allegri abbia tutta la voglia di averlo in ritiro con lui e di vederlo all’opera per capire lo spazio da dare a questo ragazzo, che già l’anno scorso ha dimostrato di meritarselo. Quando è entrato contro la SPAL o il Crotone ha fatto vedere di poter diventare protagonista in futuro con la Juventus. È uno di quei giocatori che, messi in un contesto performante, giocano meglio che in un contesto meno tecnico. Non volevo dire più scarso”.

Ma alla fine Locatelli andrà alla Juventus secondo lei?
“C’è un’offerta dell’Arsenal importante, da 40 milioni. La Juventus vorrebbe prenderlo, ma vi assicuro che finora il nome di Fagioli non è stato inserito nella trattativa”.

Capitolo Cristiano Ronaldo. La sensazione è che stia aspettando qualcosa, non c’è chiarezza: concorda?
“Io dico che la Juve deve avere alternative: o lo tiene e fa una squadra forte attorno a lui, con Allegri allenatore a cui hanno comunque dato un ingaggio importante e quindi il progetto è solido. Altrimenti, devi già capire come puoi andare a riposizionare i soldi che risparmieresti. Sentivo delle suggestioni di mercato... Ronaldo o va al PSG o torna dove è nato”.

Chi vince lo scudetto?
“Io dico una griglia di tre: Juventus, Inter o Milan”.

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