45 milioni del West Ham e l'esclusione dall'Europa per un clic: Haller vuole spiccare il volo
Nel febbraio del 2021 Sebastien Haller si è trovato in mezzo a una situazione complicata. Un messaggio del club, dal nulla, gli intimava di non rispondere alle domande dei giornalisti che di lì a poco sarebbero arrivate, perché il club era al lavoro per sistemare i problemi. Peccato che la burocrazia, in casa UEFA, sia una cosa seria. E quindi capita che un clic errato abbia portato all'esclusione dell'ivoriano (di nascita francese) dalla lista dei convocabili in Europa dell'Ajax. Considerato che era appena arrivato dietro il pagamento di 22,5 milioni di euro, record di spesa, non dev'essere stato un bel momento per l'impiegato preposto. Lo stesso calciatore, digerito il rospo, ha tenuto un profilo basso per evitare di dare troppi problemi, sia alla società sia al responsabile dell'errore.
Oggi tutto è perdonato. O dimenticato, come aveva spiegato lui stesso dopo il double tra Coppa e Campionato con l'Ajax. Perché i quattro gol all'esordio di Champions rappresentano un record, anche se un altro grande centravanti ex Ajax aveva già centrato un'impresa simile. Era stato Marco van Basten, il 25 novembre del 1992, a siglare un poker con la maglia del Milan, con in particolare la sforbiciata a chiudere una partita straordinaria. È però un mondo diverso, nel calcio ma anche fuori, oltre una questione differente. Haller era stato pagato 45 milioni dal West Ham, nel 2019, dopo avere trascinato l'Eintracht Francoforte fino alla finale (persa) di Europa League. E questa etichetta l'ha accompagnato per tutta la sua esperienza londinese, visto che le poche reti fatte non bastavano a giustificarne il prezzo. Tutti parlavano di quello e quindi si aspettavano qualcosa da lui.
Ieri invece i quattro gol con lo Sporting Lisbona fanno ripartire la sua carriera. Nelle scorse settimane ha già spiegato che l'Olanda è stata una grande scelta, anche perché è tornato a lavorare con ten Hag, che lo aveva lanciato ai tempi dell'Utrecht. Però è chiaro che Inghilterra, Italia, Spagna, Germania o Francia sono campionato di livello più alto, mentre i biancorossi sono sempre pronti ad accettare eventuali (grosse) offerte.
La carriera è partita da Guy Roux, cioè il mister più longevo della storia del calcio, con il suo Auxerre. Compariva a piacimento all'interno delle strutture biancazzurre, ma è stato con il trasferimento in Olanda (all'Utrecht, appunto) che la storia è cambiata completamente. L'allenatore francese dei tempi, Vannuchi, non gli dava molto spazio, ma in una sfida contro il Nimes viene notato da un osservatore, Didier Martel, e tutto cambia. Fino a ieri, un'altra serata che può modificare la direzione di una carriera.