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"Serve più concentrazione". Pirlo: sempre lo stesso copione, sempre la stessa spiegazione

di Raimondo De Magistris
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"Manca la cattiveria, la voglia di raggiungere questi tipi di risultati. Per vincere i campionati, non bisogna mollare ogni minimo secondo e ogni minimo dettaglio, questo è quello che ti fa fare la differenza". E ancora: "La testa viene sempre prima di tutto, se hai la mentalità giusta, di voler dominare la partita, gestire ogni minima situazione, in campo riesci a farla". Somiglia e molto all'intervista rilasciata ieri sera da Andrea Pirlo dopo il derby pareggiato 2-2. In realtà, sono le parole che l'allenatore della Juventus rilasciò l'8 novembre 2020 dopo l'1-1 contro la Lazio, la partita che vide Caicedo agguantare il pareggio allo scadere. Cinque mesi dopo, i problemi della Juventus non sembrano essere cambiati. Questa è una squadra che non riesce a vivere sempre nella partita, che magari parte anche bene ma poi - da sola - rimette tutto in discussione.

Per Pirlo da inizio stagione è sempre e solo un problema di concentrazione. L'ha detto anche ieri: "Purtroppo ci complichiamo le partite da soli, avevamo fatti un buon inizio andando in vantaggio. Ci siamo fatti riprendere e pensavamo di poter fare un altro tipo di secondo tempo invece siamo andati sotto e le cose si sono complicate. Dobbiamo migliorare, dobbiamo capire che non possiamo stare deconcentrati nemmeno un secondo perché ogni volta che perdiamo palla prendiamo gol". Ma ridurre tutto alla concentrazione è riduttivo, perché come ha detto Massimo Donati subito dopo il triplice fischio: "Il problema di questa Juventus è la sua prevedibilità. Fa sempre le stesse cose, commette sempre gli stessi errori".

Li ha commessi anche contro il Torino. Contro un Davide Nicola che ha aspettato al varco il suo collega, che ha ridisegnato la sua squadra sapendo già cosa avrebbe fatto la Juventus: la ricerca continua delle corsie laterali, la difficoltà nel trovare soluzione per vie centrali e la ricerca sempre più insistente di Cristiano Ronaldo con cross dalla trequarti col passare dei minuti. Questa Juve ha un copione che è sempre la copia rivista e poco corretta di quelli utilizzati per le precedenti partite, indizi preziosi per gli avversari. Che sanno leggerla, che prima di giocare hanno già le idee chiare su come disinnescarla.

E' la stagione della ripartenza, d'accordo. Agnelli aveva probabilmente messo in conto di non vincere quest'anno lo Scudetto dopo nove anni consecutivi. Ma il problema di questa Juventus è soprattutto nell'incapacità di fare passi avanti, di correggere il tiro. Non sembra l'inizio di un nuovo progetto, ma il perdurare di una fase di smarrimento. Problemi sempre uguali e più evidenti, che stanno rimettendo in discussione anche le più granitiche certezze. Problemi che mettono in bilico anche la qualificazione alla prossima Champions League.

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