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Danish Dynamite per un’ora, poi De Bruyne ruba la scena: 2-1 al Parken, Belgio agli ottavi

di Ivan Cardia
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© foto di Imago/Image Sport

Belgio batte Danimarca 2-1: Thorgan Hazard e De Bruyne rimontano il gol di Poulsen.

La Danimarca inserisce Stryger Larsen e Norgaard, il Belgio butta dentro De Bruyne ed Eden Hazard. È un po’ semplicistico, ma alla fine è tutto qui. I Diavoli Rossi vincono 2-1, con le reti di KDB e dell’altro Hazard, una partita che per un’ora è stata giocata quasi esclusivamente dai danesi. Primo tempo incredibile della nazionale di casa: Yussuf Poulsen porta avanti i suoi dopo due minuti, fino al 45’ l’assolo è assordante e qualcuno rivede la Danish Dynamite o la nazionale che nel ’92 sorprese l’Europa. Il gol di vantaggio, però, resta uno soltanto e questo è un peccato capitale al cospetto di una delle formazioni più talentuosi di tutto Euro 2020. Perché nella ripresa Roberto Martinez manda in campo i ragazzi citati in apertura e cambia completamente la storia di questa partita. Gli ospiti sfruttano la maggior qualità e il fatto che la Danimarca sia alle corde dopo aver retto un ritmo insostenibile senza però trovare il largo, KDB ispira il pareggio e realizza il gol vittoria. Con questo risultato, il Belgio sale a sei punti nella classifica del gruppo B e soprattutto stacca il pass per gli ottavi di finale. Anche nella peggiore delle ipotesi, infatti, i Diavoli Rossi sono aritmeticamente certi di finire tra le migliori terze della fase a gironi. Difficile che lo scenario si realizzi, perché questa squadra ha tantissime risorse e una qualità infinita, pur con qualche affanno in fase difensivo. Se chiuderà al primo posto il raggruppamento, e l’Italia farà altrettanto, si prefigura l’incrocio con gli azzurri ai quarti di finale. Non sarebbe facile, intanto c’è da arrivarci.

Un capitolo a parte lo merita Christian Eriksen, presente nell’assenza a costo di sconfinare nell’inevitabile retorica. Dal primo all’ultimo: la gara si apre con la sua maglietta gigante sul manto erboso del Parken, si ferma al decimo per tributargli il dovuto incoraggiamento che sa di omaggio tra applausi (a lui, ma anche al capitano Kjaer) e tanta commozione, si chiude con la vittoria che l’amico Lukaku gli può dedicare e la Danimarca no. A Copenaghen in pochi saranno d’accordo, ma oltre a essere un peccato è anche giusto così: passata la grande paura, ricorda che giocatore sia Eriksen e quanto sia indispensabile per questa nazionale. Senza di lui, la Danimarca si merita l’onore delle armi, non la vittoria.

LE SCELTE INIZIALI - Hjulmand deve fare i conti con l’assenza più pesante, quella di Eriksen che della nazionale è tra le tante cose il miglior giocatore. Il ct danese sceglie così la difesa a tre per fronteggiare i belgi, inserendo Vestergaard, e affida a Damsgaard il complicato compito di non far rimpiangere l’interista. Sul fronte opposto, Martinez cambia due giocatori rispetto alla vittoria sulla Russia: fuori l’infortunato Castagne per Meunier, in difesa preferito Denayer a Boyata.

DANIMARCA SUBITO AVANTI, COMMOZIONE AL 10’ - Eriksen c’è, seppure non in campo e neanche in tribuna. Ma il pensiero va al fantasista, anche grazie alla maglia gigante, col suo numero e il suo nome, che la Danimarca stende sul campo prima del fischio d’inizio. Lo fa contento dopo appena due minuti: Denayer perde una palla sanguinosa, Hojbjerg ci si avventa e serve Poulsen. Rasoiata da fuori, nulla da fare per Courtois: 1-0. Gol a parte, la formazione di casa parte fortissimo: lo stesso portiere del Real è costretto agli straordinari, prima su Maehle e poi su Wass. Al quarto d’ora, è Damsgaard a sfiorare il raddoppio. Nel mezzo, tutti fermi: al 10’ le squadre dicono stop al gioco, l’arbitro fischia e batte le mani anche lui, il pubblico si alza in piedi. Un minuto di applausi. Eriksen c’è.

L’1-0 È UN PECCATO. MARTINEZ BUTTA DENTRO KDB - Ripreso il gioco, il copione non cambia: la Danimarca attacca, il Belgio è frastornato dalla dinamite di Copenaghen. Damsgaard, tra i migliori in campo, fa ammattire la retroguardia avversaria e sfiora il raddoppio. Nel finale della prima frazione, Lukaku cerca di alzare la testa e i giri dei suoi: niente da fare, non si passa. Al duplice fischio, il risultato sta persino stretto alla Danimarca, che va negli spogliatoi in vantaggio ma col rammarico di non averlo allargato quanto avrebbe meritato. Alla ripresa, il ct belga cambia qualcosa: Kevin De Bruyne esordisce nella competizione, fuori Mertens che come tutti i Diavoli Rossi non ha praticamente strusciato palla nei primi 45 minuti.

DE BRUYNE CAMBIA TUTTO - Si diceva dei cambi. Il fenomeno del Manchester City porta ai giri giusti il motore del Belgio. Partecipa al gol del pari, che nasce da un errore di Vestergaard e una sgroppata, ma porta la firma di KDB al capitolo assist e quella di Thorgan Hazard nel gonfiare la rete. Poi è quest’ultimo, con il fratello Eden e con Tielemans, a confezionare la palla che dal limite Kevin il rosso carica di potenza e spedisce alle spalle di Schmeichel. La Danimarca, ora sopraffatta dalla maggior qualità degli avversari, cerca di alzare la testa e rifila qualche colpo proibito di troppo. Ma non ha più la lucidità, e neanche gli uomini giusti, per approfittare di qualche spazio che pure la difesa della nazionale ospite offre: nel finale, traversa di Braithwaite e spunto da fuori di Jensen. Il pareggio sarebbe pure meritato, ma non arriva e all'ultimo secondo Skov Olsen evita il 3-1 di Meunier.

Il tabellino
DANIMARCA-BELGIO 1-2
(2’ Poulsen; 54’ T. Hazard, 70’ De Bruyne)

Ammoniti: 59’ Wass, 69’ Damsgaard, 82’ Jensen nella Danimarca. All'89' T. Hazard nel Belgio.

DANIMARCA (3-4–1-2): Schmeichel; Christensen, Kjaer, Vestergaard (84’ Skov Olsen); Wass (61’ Stryger Larsen), Hojbjerg, Delaney (72’ Jensen), Maehle; Damsgaard (72’ Cornelius); Poulsen (61’ Norgaaard), Braithwaite. Allenatore: Kasper Hjulmand.
BELGIO (3-4-3): Courtois; Alderweireld, Denayer, Vertonghen; Meunier, Dendoncker (59’ Witsel), Tielemans, T. Hazard (90'+4 Vermaelen); Mertens (46’ De Bruyne), Lukaku, Carrasco (59’ E. Hazard). Allenatore: Roberto Martinez.

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