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La saudade di Neymar, la corsa al ribasso per Icardi, il campione che s'è trasformato in esubero, l'ultimo desiderio di Zidane, il pallino di Conte: ecco i grandi tormentoni dell'estate 2019

di Raimondo De Magistris
Nato a Napoli il 10/03/88, laureato in Filosofia e Politica presso l'Università Orientale di Napoli. Lavora per Tuttomercatoweb.com dal 2008, è il vice direttore dal 2012
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È una estate che ricorderemo a lungo. Per quel che è accaduto, per quel che accadrà, questa lunghissima sessione di calciomercato sposta ulteriormente verso l'alto l'asticella delle cifre. L'Atletico Madrid con Joao Felix ha già definito il quarto trasferimento più costoso di sempre, che però potrebbe non essere il trasferimento più costoso di questa estate. Perché non è ancora mezzogiorno in questa lunga estate anche se molto è già accaduto: il Real Madrid ha investito più di 300 milioni di euro, la Juventus si è confermata la meta preferita degli svincolati di lusso e la Premier ha iniziato a ufficializzare acquisti costosissimi come Rodri, Ndombele e Wan-Bissaka.

È l'estate dei tormentoni, delle grandi trattative che hanno bisogno di pagine, capitoli, prima di sapere come finiranno. Per alcuni di essi, stanno scorrendo le pagine finali. Come De Ligt, che presto diventerà un nuovo difensore della Juventus. Come Griezmann, che il prossimo anno graviterà al centro dell'attacco del Barcellona. Come Barella, promesso sposo all'Inter.

Poi ci sono i tormentoni appena iniziati o quelli che sono in pieno ritornello e non si sa bene quando suonerà l'ultima nota.
Il caso dei casi è senza dubbio Neymar, che due anni fa andò via da Barcellona per uscire dall'ombra di Messi e adesso ha proprio nell'argentino il più stretto alleato per tornare in Catalogna. Che vuole lasciare Parigi è ormai chiaro a tutti, che vuole tornare a vestire la maglia azulgrana pure. Ma trovare la quadra su un trasferimento da 300 milioni di euro - tra cifre contropartite, ingaggi e commissioni - è operazione che richiederà del tempo.
Leonardo spera comunque di non andare troppo per le lunghe, anche perché in caso di addio c'è un mercato in entrata tutto da costuire: al PSG serve l'erede di Thiago Silva (De Ligt è andato, per Bonucci nulla di fatto), un mediano di rottura e - dovesse andare via Neymar - un paio di stelle in attacco. La prima verrebbe inserita nell'operazione col Barcellona, ovvero Coutinho. La seconda potrebbe essere Nicolas Pépé, che piace anche al Liverpool: è la stella del Lille, è traferimento a nove cifre o poco meno.

"Che vuole lasciare Manchester ormai lo sanno tutti". Venerdì, ai taccuini del Times, Mino Raiola sul futuro di Paul Pogba non ci è andato giù per il sottile. Anche la seconda avventura allo United può considerarsi conclusa e, dipendesse soltanto da lui, questa estate avrebbe inizio la seconda alla Juventus. Però i bianconeri che stanno chiudendo De Ligt e hanno già preso due centrocampisti l'ultimo grande colpo lo faranno in attacco, dopo le cessioni. Poco male, perché Pogba è l'ultimo grande desiderio di Zidane, più di una ciliegina per chiudere una campagna acquisti già faraonica.
Come convincere però il Manchester che continua a trattare a muso duro? Con diverse decine di milioni di euro, sicuramente, ma anche con un campione come Gareth Bale. Che, fa strano a dirlo ma è cronaca di questa estate, per Zidane è un esubero e quindi può essere sacrificato sull'altare del centrocampista francese.
L'altro grande nome in uscita dalla Casa Blanca è James Rodriguez. Numero 10 della Colombia, il miglior giocatore del Mondiale 2014 che torna a Madrid dopo due anni a Monaco di Baviera costellata di luce e ombre. Lo vuole Carlo Ancelotti, che forse più di tutti ha compreso e sfruttato le sue incredibili doti tecniche, lo vuole quindi il Napoli. Che lavora a un colpo non da De Laurentiis ma che, come sempre, vuole fare attenzione a tutti i dettagli, economici e contrattuali.

Al centro dei tormentoni estivi ci sono anche i sogni di mercato di Antonio Conte. C'è Romelu Lukaku, che nelle idee del tecnico pugliese è il finalizzatore ideale della sua nuova Inter. Ci sta lavorando da lungo tempo Federico Pastorello e ci lavorerà ancora perché lo United è osso duro e, proprio come per Pogba, vuole rientrare dei soldi spesi per acquistarlo. E quindi, se Lukaku fu pagato 85 milioni di euro adesso vale 85 milioni di euro: prendere o lasciare.
Cifra altissima, che l'Inter vorrebbe pur pagare ma magari dilazionando il pagamento negli anni e quindi trasformando la formula dell'operazione in un prestito biennale molto oneroso con diritto di riscatto. Formula che per il momento a Manchester fanno sapere di non gradire, formula che costringerà le parti a lavorare ancora senza conoscere una data di chiusura. Con tutti i rischi che questa dilatazione dei tempi può comportare.
Per un Lukaku che entra c'è un Mauro Icardi che esce a cifre che - se giungessero all'orecchio di chi ha seguito quotidianamente le vicende di calciomercato fino a dicembre e poi ha staccato per un semestre - sarebbero da affarone di mercato. Da settimane, è in scena una corsa al ribasso che non solo ha reso la clausola da 110 milioni di euro fuori mercato, ma ha reso pensabile questo colpo anche a meno della metà. È ciò che spera la Juventus: smaltire gli esuberi e poi, da Ferragosto in poi, imbastire una trattativa per portare Maurito a Milano per 40 milioni di euro o poco più.
Difficile dire già adesso se Paratici riuscirà nell'impresa. La certezza è che prima la Juventus dovrà vendere chi non rientra più nei piani del club. Un nome su tutti? Gonzalo Higuain.
In settimana il nuovo direttore sportivo della Roma Gianluca Petrachi è stato sincero, forse fin troppo perché quella per il Pipita è trattativa ben lontana dal traguardo: per il contratto attualmente in essere tra l'argentino e la Juve, per le possibilità economiche della Roma e perché, il diretto interessato, continua a dire tramite suo fratello che tornerà in Italia solo per giocare con la Juventus. Parole che, in verità, il Pipita regalava alla platea calciomercatara anche un anno fa, prima di Cristiano Ronaldo alla Juve e prima del suo sì al Milan. È il gioco delle parti e, in fondo, il calciomercato ci piace anche per questo. O no?

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