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Dybala alla Roma, Bremer verso la Juventus: per Marotta sono i giorni (nerazzurri) più complicati. L'Inter per il difensore brasiliano ha cambiato strategia quando ormai era troppo tardi

di Raimondo De Magistris
Nato a Napoli il 10/03/88, laureato in Filosofia e Politica presso l'Università Orientale di Napoli. Lavora per Tuttomercatoweb.com dal 2008, è il vice direttore dal 2012
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Paulo Dybala alla Roma è un colpo di spugna ai progetti architettati nelle ultime settimane da Giuseppe Marotta. Se per l'Inter oggi non era una priorità, se Inzaghi quando c'era da scegliere tra Lukaku e l'argentino non ha avuto indugi nel puntare sul belga, per Marotta l'ingaggio della Joya era discorso diverso. Perché Dybala è il giocatore su cui puntò quando era ancora a Palermo, perché prendere a parametro zero il 10 della Juventus non era per Marotta dettaglio banale e perché Marotta, più di chiunque altro, crede nel talento dell'argentino di Laguna Larga. Poi però anche Marotta, dopo aver circuito e sedotto Dybala, ha dovuto fare i conti con la realtà. Ha provato a snellire l'attacco ma ad oggi, 18 luglio, non è riuscito nemmeno a risolvere il contratto di Alexis Sanchez. Né è riuscito a vendere Andrea Pinamonti (che vuole l'Atalanta, ma aspetta l'uscita di uno tra Zapata e Muriel) o a cedere Edin Dzeko. E allora s'è dovuto arrendere, anche se mediaticamente ha continuato a palesare interesse per l'argentino. Marotta nei giorni decisivi di luglio non è potuto andare oltre, permettendo l'inserimento delle 'altre'. Della Roma, che scopre una volta di più perché è importante - anche in sede di mercato - avere in panchina un allenatore come José Mourinho. Lo Special One dopo aver convinto Nemanja Matic che aveva sul piatto offerte più importanti ha fatto breccia anche nel cuore di Dybala, che ha scelto i giallorossi nonostante il Napoli potesse giocarsi la carta Champions. Oggi il progetto giallorosso ha più appeal, ha più entusiasmo, ha più seguito rispetto a quello partenopeo. Ha José Mourinho, Special One non per caso.

Ma ancor più che per Dybala, Giuseppe Marotta all'Inter vive giorni complicati per come si è evoluto l'affare Bremer. Quando venerdì scorso il club nerazzurro decide e fa sapere di voler chiudere l'operazione per il centrale brasiliano ancor prima dell'uscita di Skriniar (per il quale, da quasi un mese, si registra una inattesa fase di stallo), lo fa perché capisce che la Juventus a differenza dei nerazzurri la sua cessione in difesa l'ha definita (De Ligt al Bayern Monaco) e può rilanciare a cifre più alte rispetto a quelle su cui, fino a quel momento, stavano ragionando Inter e Torino.
Il problema è che, a conti fatti, venerdì scorso era già tardi. L'Inter se poteva chiudere questa operazione a prescindere dall'uscita dello slovacco (perché può definire uscite entro il prossimo 30 giugno), doveva chiuderla quando la Juventus non era in condizione di rilanciare. E invece Allegri, che ha in Bremer la prima alternativa a Koulibaly (volato al Chelsea), ha chiesto alla società di accelerare dopo la cessione di De Ligt. Con la Juventus che a quel punto ha avuto dalla sua la forza economica per chiamare Cairo e offrire più soldi. E poi il giocatore per mettere sul piatto un ingaggio più importante.
La Juventus, non un club qualsiasi. Così è venuto meno il patto - solo verbale - che l'Inter aveva con l'entourage di Bremer. Così Cherubini s'è potuto inserire con più soldi e con un posto da titolare assicurato al fianco di capitan Bonucci. Marotta, questa volta, ha fatto male i suoi calcoli.

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Sabato 4 Maggio 2024
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