Laporta: "Lewandowski era del Barca già 20 anni fa. Col Bayern rapporti buoni, li rispettiamo"
Joan Laporta, presidente del Barcellona, ha parlato in conferenza stampa durante la presentazione ufficiale di Robert Lewandowski come nuovo calciatore blaugrana: "Oggi è una giornata storica, l'abbiamo già intuito dalla presentazione. È uno di quei giorni in cui i catalani sentono il club più vicino che mai. È il segno che il Barca è davvero più che un club (come recita il motto, ndr). Non è stato facile, ma ci siamo riusciti grazie agli sforzi di tutte le parti in causa. Aspettavamo questo acquisto perché sapevamo fosse speciale. Robert ha il dono del gol, è serio, carismatico, elegante e rispettoso. Così si è guadagnato il rispetto della gente, e il suo arrivo è la prova che siamo in una nuova, splendida fase per il Barcellona. Avere Robert qui è un grande orgoglio. Stiamo lottando e lavorando duramente perché il club torni ad essere un punto di riferimento per il calcio mondiale".
Servirà azionare la quarta leva finanziaria per cominciare regolarmente la Liga?
"Abbiamo lavorato per soddisfare i requisiti e registrare tutti i nuovi acquisti. Se dovesse servire qualche operazione aggiuntiva, la faremo. Abbiamo presentato la documentazione, aspettiamo e confidiamo che la Liga, dato che abbiamo ottemperato a quanto chiedevano, possa farci iscrivere. La quarta leva è da azionare per precauzione, serve a consolidare l'iscrizione in caso di emergenze".
Come nasce il suo acquisto?
"Vi racconto un aneddoto che mi ha raccontato sua madre: 20 anni fa Robert venne qui con lei e, toccando l'erba, gli disse che un giorno avrebbe giocato su questo campo. A volte, ed è divertente, le previsioni si avverano... Volevamo un realizzatore. Fosse arrivato il genio della lampada a chiedermi tre desideri, sarebbero stati un nove, uno che avesse vinto più volte la Scarpa d'Oro e che fosse garanzia di gol. Questo è Lewandowski. Con il suo agente (Pini Zahavi, ndr) ho un rapporto molto speciale e gli ho chiesto se ci fosse questa possibilità. Lui mi ha detto che sì, gli sarebbe piaciuto. E allora ci siamo messi in contatto con il Bayern, ci siamo incontrati numerose volte e quando abbiamo visto che erano predisposti, era solo una questione di tempo e quantità. Robert era molto preoccupato sulla possibilità di registrarlo ma gli ho subito detto che se avessimo potuto anche iscrivere un solo giocatore, questo sarebbe stato lui. C'erano altri club che gli offrivano più soldi e sono felice e grato che sia stato disposto a venire da noi, nonostante le pressioni. Il grande sforzo del Barcellona è stato premiato da lui e dal suo agente, è una giornata storica. Un giocatore come lui che vuole venire ci indica di essere sulla buona strada. Un anno dopo l'addio di Messi possiamo dire che stiamo ribaltando la situazione del club, stiamo lasciando l'ospedale perché la salute va migliorando".
Però è saltato Azpilicueta.
"Era uno di quelli che ci interessava ma il Chelsea non ha voluto cederlo. È un loro diritto, noi gli auguriamo il meglio e vediamo cosa potrà succedere con nomi alternativi. Stiamo formando una grande squadra, acquisiamo la giusta velocità di crociera".
Come sono i rapporti con il Bayern?
"Buoni, dal mio punto di vista. Alemany (il dg, ndr) ha chiuso questo affare con il loro consenso. Li rispettiamo".