Il Manchester CIty non ha alternative ad Haaland: basterà il robot per vincere tutti i titoli?
Si può criticare un giocatore che, a 24 anni, viaggia alla media di quasi un gol a partita in tutte le competizioni alle quali ha preso parte? Dopo ogni passo falso del Manchester City, sul banco degli imputati sale sempre Erling Braut Haaland: ad oggi, le "assenze ingiustificate" nei big-match dell'attaccante norvegese sembrano essere l'unico limite per un calciatore che probabilmente batterà ogni record.
Nella scorsa stagione i suoi numeri sono calati, complice anche un infortunio che lo ha tenuto fuori dai giochi per due mesi: 38 gol in 45 partite, "solo" 6 nella deludente campagna europea della squadra di Guardiola, che non è riuscita a confermare il titolo conquistato nel 2022/23, quando il robot raccolse l'incredibile bottino di 52 centri in 53 incontri disputati, ben 12 nella massima competizione europea nonostante non sia andato a segno né in semifinale (contro il Real Madrid), né nella finale contro l'Inter. Insomma, nelle sfide che contano il norvegese sembra andare spesso in difficoltà: l'unica eccezione è rappresentata dai derby di Manchester, anche se nell'ultima finale di FA Cup è rimasto a secco.
C'è da chiedersi se quello che abbiamo sottolineato sia un problema legato più alle richieste dell'allenatore o all'"ansia da prestazione" che ogni tanto colpisce l'ex bomber del Borussia Dortmund, perché si è spesso parlato dell'incompatibilità "tattica" (e non solo) tra i due: Haaland, nonostante il suo straordinario rendimento, non è proprio il tipo di centravanti che piace a Guardiola, rimasto scottato dalla cessione in estate di Julian Alvarez. Il City non ha una vera alternativa e questo potrebbe rappresentare un ostacolo nella corsa ai titoli.