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Malgrati: "Renate sorpresa del Girone A. E il Lecco ha nuovo entusiasmo"

di Claudia Marrone

Nel corso della diretta odierna di A Tutta C, trasmissione targata TMW Radio e dedicata al mondo della Serie C, è intervenuto mister Andrea Malgrati, svincolato dopo l'esperienza sulla panchina del Lecco in Serie B: "È stata un’estate in cui ho voluto recuperare un po’ le energie. Lo scorso anno è stata una stagione molto particolare e tosta, che si è conclusa con la giusta squalifica visto che non avevo il patentino. La squalifica però è finita ad agosto. Mi sono preso del tempo per riequilibrarmi visto appunto come è andata".

Nel Lecco ha anche chiuso la carriera da calciatore, ma il suo nome si lega anche al Renate. Che squadra sta vedendo?
"Renate è un ambiente che ti permette di lavorare tranquillamente e di commettere anche qualche errore, non c’è quell’ansia che magari c’è in altre piazze, è una realtà molto buono per chi ha bisogno di iniziare, di rilanciarsi, di trovare la sua dimensione. Sono partiti molto forte e ora hanno un momento di difficoltà ma comunque stanno facendo un ottimo campionato. Hanno cambiato un po', non mi aspettavo questo avvio, ma la squadra ha sempre giocato fino all'ultimo le gare, e i risultati la premiano. Significa che le cose funzionano e che le stanno facendo bene”.

Per il Lecco è invece partita proprio una nuova era, con anche il cambio di proprietà.
“Quando cambi dall’alto cambia un po’ tutto. Si sono creati nuovi entusiasmi, è un nuovo tipo di gestione, una nuova organizzazione anche se è sempre un po’ un salto nel vuoto. Ma conosco chi lavora dentro, conosco i giocatori e so che possono far bene e il ritorno di Ionita potrà dare tanto al Lecco: per la C è un lusso, lo era quasi per la B".

Che gara ti aspetti?
"Mi aspetto una gara molto combattuta, sono due formazioni che non mollano fino alla fine e giocano un bel calcio, sarà molto interessante".

Più in generale, che idea si è fatto invece sulla Serie C che sta prendendo piano piano sempre più lustro?
“Con anche le riforme che sta facendo Marani, sia per visibilità che per i giovani, si sta creando una bella macchina. La B è un altro mondo, ma anche in C il livello è buono, ci sono tante squadre ben organizzate, che spendono e fanno bel calcio, anche se gli impianti alle volte le penalizzano, dovrebbe questo essere un tema su cui riflettere. Ma Marani farà bene, quando l'ho conosciuto a Lecco ho visto che c'è un uomo dietro le parole, un uomo con passione e voglia. Lo ha sempre dimostrato, e sono felice della sua rielezione, perché la C sta facendo passi importanti ed è giusto andare avanti su questa linea".

Accennava ai giovani. Come inquadra il progetto delle formazioni U23?
“Ci può anche stare, ma non deve essere un concetto esasperato, non bisogna togliere spazio alla Serie C, che è il campionato del popolo e dei paesi. Ci sono delle piazze importanti e anche delle bellissime piccole realtà che hanno voglia di dimostrare che possono starci in questo mondo, credo ci si debba ragionare bene, perché se le U23 iniziassero a essere troppe si toglierebbe il romanticismo che serve alla Serie C”.

Un primissimo scorcio di Serie C è andato in archivio, quali sono le squadre nei tre gironi che la hanno maggiormente impressionata?
"Nel Girone A il Renate, ma anche l'AlbinoLeffe mi ha dato una grande impressione, li si parla di strutture importanti, organizzazione, con un mister e un Ds importanti, si vede che c'è organizzazione. Chiaro, Padova e Vicenza hanno una marcia in più, sono quelle che se la giocheranno fino alla fine. Il Girone B è tosto, ci sono tante squadre come Ternana, Ascoli, Torres, Entella, e lo stesso si può dire del Girone C, dove a esempio anche il Trapani ha avuto un buon cambio di passo con il nuovo allenatore".

Sul suo personale, squalifica ormai in archivio, è pronto a tornare in pista. Che progetto le piacerebbe avere?
“Ho avuto qualche contatto con diverse squadre, si parla spesso di progetti ma credo che un allenatore debba valutare bene tutto l'aspetto: la sua età, le sue esigenze, tante cose. Io sono giovane, ma ho alle spalle un trascorso importante, l'anno in B è stato come averne fatti quattro in uno, e mi sarebbe piaciuto rimanerci in categoria, ma con la squalifica è stato tutto più complicato. In C ci sono diverse realtà importanti, ma si deve valutare bene cosa si vuole andare a fare: io ho bisogno di un progetto dove si può lavorare con un po' di serenità, dove si possa anche instaurare un rapporto importante con la squadra, sia a livello di campo che di extra campo. Il confronto è sempre più importante, i calciatori sono sempre molto più preparati. Vorrei un progetto che sia a 360°".


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