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Ghirelli sul Catania: "E' una situazione che mi preoccupa molto. Bisogna rialzare le regole"

di Claudia Marrone

Sulla preoccupante vicenda del Catania, con la squadra che ha messo in mora il club, ai microfoni di tuttoc.com è intervenuto il numero uno della Lega Pro Francesco Ghirelli: "La vicenda mi preoccupa, prima di tutto perché è un grande club e un pezzo della storia del calcio italiano, rappresenta una grande città, una grande provincia, una passione che corre per tutto il mondo. È una situazione complessa da molto tempo, alla quale SIGI ha cercato di dare una risposta. Ci sono stati diversi tentativi da parte di un grande imprenditore quale Tacopina: sarebbe stato un segnale non solo per Catania, ma per il calcio del sud. C’è una sofferenza, la stiamo monitorando con l’attenzione e la preoccupazione che merita una vicenda come quella del Catania”.

E aggiunge: "Ci sono molti elementi di riflessione. Intanto, si parte dall’esclusione di sei società a inizio campionato: è la prima volta dopo qualche stagione positiva, che era stata determinata dall’introduzione di regole, seppur dolorose per società e tifosi. I diciotto mesi di lockdown hanno abbassato le barriere, a livello nazionale: non parlo del calcio, le normative statali hanno visto abbassare alcuni parametri. Bisogna rialzare le regole. La seconda questione che abbiamo posto è il no ai ripescaggi e alle riammissioni. Queste ultime penso siano state uno strumento utile e positivo, però se dico no ai ripescaggi devo dire no anche alle riammissioni, altrimenti ci potrebbero criticare perché pensiamo agli interessi di parte. Abbiamo aggiunto le pre-iscrizioni a marzo, e tutto il sistema delle licenze nazionali deve essere noto a settembre, in modo che a inizio campionato si sappia quale sarà il percorso e quali saranno le regole per ognuno. Questo cambia l’approccio”.


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