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Lecce, Mancosu: "Una vittoria che vuol dire tanto. Cosa dico a Corini? Sbrigati a rientrare"

di Dennis Magrì

Marco Mancosu, capitano del Lecce, ai microfoni di Dazn ha analizzato così il match vinto contro il Vicenza: “Questa vittoria significa tanto. Siamo in difficoltà, non ne siamo ancora usciti. Oggi non abbiamo fatto una prestazione all’altezza, ma i tre punti sono importanti e li dedichiamo a Marcolino, che si è sottoposto a un intervento. I risultati contano, non ci prendiamo in giro, ma deve sempre esserci l’attitudine: solo così si arriva a fare punti. Questo successo ci dà consapevolezza. Non siamo guariti, l’ho detto, siamo in difficoltà. Dobbiamo solo continuare a lavorare e ritrovare lo spirito d’unione che ci è mancato nell’ultimo periodo. Il male? Quando sei visto come un gruppo molto forte, tutti vengono a fare la partita della vita. Dobbiamo capire che questa è la pressione che abbiamo. Non sono con noi i nostri tifosi allo stadio, ma la loro spinta ci manca. È davvero dura".

Su Rodriguez e Corini: "Pablo è un ragazzo un po’ strano, anche in allenamento non si ferma mai: deve intervenire due-tre volte il massaggiatore. Ha voglia, ma deve abituarsi al nostro calcio. Oggi è stato il giusto premio per lui. Cosa dico a Corini? Muoviti a rientrare, altrimenti è un casino (sorride, ndr): serve l'allenatore che bacchetta i propri calciatori. Adesso pensiamo al Cittadella, l’avversario più difficile da affrontare in questo finale di 2020. Lì abbiamo sempre preso scoppole, dovremo affrontarlo nel modo giusto”.


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