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Cellino: "I miei colleghi non capiscono nulla di calcio. Io pago e loro fanno concordati"

di Claudia Marrone

Una lunga intervista quella che si legge quest'oggi su La Gazzetta dello Sport, che ha contattato il vulcanico presidente del Brescia Massimo Cellino, non solo per parlare di presente e futuro della squadra, ma anche per fare un bilancio di quella che è la sua esperienza nel calcio. Da sette anni alla guida del club lombardo, Cellino inizia però la sua avventura nel mondo pallonaro nell'estate del 1992, quando rileva il Cagliari dai fratelli Orrù; poi anche esperienze inglesi con West Ham e Leeds United, fino poi ad approdare nella compagine biancazzurra nel 2017.

Proprio su questo su percorso: "Sette anni a Brescia, e 33 da presidente. Sa una cosa? I miei colleghi non capiscono niente di calcio. Io pago tutto regolarmente e gli altri fanno i concordati. Non esiste. La promozione in A nemmeno la ricordo... L’anno dopo c’è stato il Covid, a Brescia è stato pesante, solo ora vedo un po’ di luce. I giocatori non volevano venire perché il centro sportivo non c’era. Per convincerli abbiamo messo il rendering sul sito, però lo volevano vedere e noi stavamo ancora seminando l’erba… Abbiamo dovuto prendere tempo. Adesso siamo all’avanguardia: non bisogna investire negli stipendi, ma nelle strutture".


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