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Pronto il ritorno di Lukaku a San Siro. E la Roma si stringe intorno a Big Rom

di Dario Marchetti

Il 27 maggio 2023 Romelu Lukaku scendeva in campo con la maglia dell’Inter a San Siro, ma all’epoca ancora non sapeva che sarebbe stata l’ultima volta davanti ai propri tifosi. Convinto di giocare in finale di Champions, salvo poi Inzaghi preferirgli Dzeko, l’addio si consuma dopo il ko di Istanbul, dando il via a un’estate che lo ha visto sedurre e abbandonare i nerazzurri, poi flirtare con Juventus e Arabia Saudita, fino ad arrivare a firmare con la Roma a ridosso della chiusura del mercato. Cinque mesi dopo quell'Inter-Atalanta del 27 maggio, però, tornerà a San Siro e l’accoglienza non sarà certo la stessa dedicata ad altri giocatori che nel passato del club hanno vinto uno Scudetto. Da un mese la Curva Nord ha fatto sapere che lo avrebbe contestato e oggi la tifoseria organizzata nerazzurra ha avvisato i tifosi per la consegna di 30mila fischietti. "Domenica dalle 13 potete ritirare al Baretto stadio (cancello 0/1) il vostro fischietto", si leggeva nel messaggio diffuso oggi. Marotta, inoltre, tempo fa, parlando di Lukaku, lo definì “il passato” e “una delusione”, specificando come non sia certo la prima volta che gli capiti "un calciatore che finge di voler rinnovare per poi pensare ad altro”. Parole che hanno fato diventare la sfida di domenica una partita tra l’Inter e Lukaku, non contro la Roma. Quasi una guerra ideologica, quella che si è venuta a creare, e criticata prima del match di Europa League contro lo Slavia Praga dal general manager romanista, Tiago Pinto.

“Si rischia di fomentare odio - ha provato a spiegare il manager giallorosso - Quelli che cercano di alimentare la folla contro Lukaku sono gli stessi che un anno fa celebravano la scelta di Mkhitaryan, mentre due anni prima esaltavano l’arrivo di Dzeko. Pensiamoci bene quando parliamo, perché abbiamo un grosso peso sociale”. Parole che hanno fatto seguito a quelle che già aveva espresso anche Mourinho, sottolineando come Lukaku alla Roma rappresentasse un dramma sportivo, mentre Calhanoglu, passato dal Milan all’Inter “una meraviglia”, per usare le parole dello Special One. In mezzo a questi botta e risposta c’è poi Lukaku, un personaggio con un profilo piuttosto controverso se vediamo già la sua prima esperienza in Italia con il primo voltafaccia all'Inter per tornare al Chelsea, salvo poi fare retromarcia. Ma all'appello manca ancora proprio la versione dei fatti di Big Rom.

“A tempo debito parlerò di cosa è successo quest'estate”, aveva detto dal ritiro del Belgio durante l’ultima sosta per le nazionali, cercando di rimanere concentrato sul campo per mantenere un rendimento che fin qui ha sorpreso tutti, compresi gli addetti ai lavori di Trigoria. Nove partite giocate da titolare e otto gol, con una media di una rete ogni 97 minuti: sono solo alcuni dei numeri ai quali si aggrapperà Mourinho per cercare di espugnare quel San Siro che ha amato Lukaku, ma che ora lo rinnega ed è pronto a contestarlo.


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