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Pizzi: "Inter più forte, l'ha dimostrato con la Juve. Calhanoglu? Trasformazione incredibile"

di Tommaso Bonan
Fonte: Dagli inviati, Lorenzo Marucci e Ludovico Mauro

L'ex centrocampista Fausto Pizzi, presente a Scandicci in provincia di Firenze per presenziare alla ricorrenza del 4° anno di attività della scuola calcio dell'ex compagno Alberto Di Chiara, ha parlato ai microfoni di TMW del campionato in corso di svolgimento: "Quella dell'Inter è la fuga giusta per lo scudetto? Indubbiamente è la squadra più forte e contro la Juventus lo ha dimostrato. Il campionato è ancora lungo, l'Inter avrà la Champions e ci saranno gare ravvicinati, ma penso sia attrezzata per vincere questo scudetto".

Calhanoglu è uno dei migliori al mondo nel suo ruolo? "Assolutamente sì. Ha fatto una trasformazione incredibile, lo seguivo già dai tempi in cui giocava in Germania dove era un giocatore prettamente offensivo. Quelle caratteristiche gli sono rimaste, ma è fantastico come sia diventato un grosso interditore. Una crescita che ha fatto assieme all'allenatore in questa squadra".

La perdita di Arthur quanto è grave per la Fiorentina?
"Non è un caso che la Fiorentina abbia avuto un calo di rendimento senza di lui perché è uno di quei giocatori che fanno funzionare la squadra. Maxime Lopez è un buon sostituto ma fin qui non è riuscito a dimostrare la qualità del brasiliano".

Si può discutere un giocatore come Bonaventura?
"Oggi il calcio a livello economico ha determinate esigenze aziendali, ma giocatori come Bonaventura che possono essere d'esempio in squadra penso ci debbano essere".

La Fiorentina può arrivare quantomeno in Europa League?
"A dicembre avrei detto sicuramente di sì. Chiaro che queste battute d'arresto a gennaio hanno fatto rientrare tante squadre pericolose come Roma, il Napoli e il Bologna stesso. Adesso per Champions ed Europa League si fa dura. La Fiorentina deve riprendere il cammino. Probabilmente in avanti ci si aspettava qualcosa di più dai giocatori che sono stati presi. La squadra ha una forte identità e gioca bene però serve anche concretizzare per portare a casa partite difficili".

Fino a che punto è importante l'allenatore?
"Chiaramente la strategia dell'allenatore è fondamentale. Però è centrale anche che i giocatori credano al 100% nelle sue idee. Italiano ha un'identità forte anche se nel calcio talvolta essere troppo estremisti non va bene perché non si sposa con il risultato. Bisogna capire che cosa si vuole ottenere. Tutto poi passa attraverso un percorso. Se si vuole vincere o ottenere risultati come la qualificazione in Champions o in Europa League va pagato anche un dazio d'esperienza e ricordiamci che la Fiorentina, pur essendo un grosso club, manca dall'elite del calcio da qualche anno".


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