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Operazione Orsolini con la Juve, in casa Bologna sono sereni sull'evolversi dell'indagine

di Tommaso Bonan

Dalle carte sulla relazione semestrale della Juventus è emersa qual è la linea difensiva bianconera in merito ai memorandum, integrazioni di indagini depositati dagli inquirenti dell’inchiesta Prisma a febbraio e a marzo, considerati contratti occulti per acquistare e cedere i calciatori, così da riuscire a far quadrare i bilanci. In particolar modo, oggi Tuttosport si sofferma sull'operazione tra Juventus e Bologna per Orsolini.

Indagine avviata. La Procura di Bologna e parallelamente la Procura federale - ribadisce infatti Tuttosport - ha avviato un’indagine, dopo aver ricevuto le carte dalla Procura di Torino ed essersi recata a Casteldebole, per verificare se nella vicenda sussistano profili penali, cioè se esiste la scrittura privata, mai depositata in Lega, con cui Juventus e Bologna nel giugno 2019 si sarebbero accordati per il diritto di recompra del calciatore da parte del club bianconero. Orsolini è stato girato in prestito al Bologna nel gennaio 2018, con opzione di acquisto in favore degli emiliani fissata a 15 milioni, poi esercitata. Nel giugno 2019 la cessione di Orsolini frutta alla Juventus 15 milioni, con una plusvalenza di circa 11.

Memorandum. I pm di Torino evidenziano un memorandum che avrebbe garantito alla Juventus il diritto di riacquistare il calciatore entro il 30 luglio 2020 al prezzo di 26 milioni ed entro il 30 luglio 2021 al prezzo di 30 milioni, nonché il diritto irrevocabile di pareggiare eventuali offerte di acquisto da parte di altri club. Nessuna di queste eventualità si è verificata, tanto che Orsolini è ancora un giocatore del Bologna, club con cui sta trattando il rinnovo del contratto in scadenza nel 2024. E in casa Bologna - conclude Tuttosport - sono sereni per sull’evolversi dell’indagine.


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