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Le pagelle del Sassuolo - Lauriente non scalda, Doig viene bucato da Bellanova

di Andrea Losapio

Risultato finale: Sassuolo-Torino 1-1

Consigli 7 - Non può fare nulla sul tocco ravvicinato di Zapata, così come sul dardo dalla distanza: palla a un centimetro dal palo e la possibilità è solo soffiare. Al novantaseiesimo salva su Zapata, guadagnandosi la pagnotta.
Pedersen 6,5 - L'azione del gol è molto merito suo, perché sfonda dalla parte di Lazaro e mette un pallone discreto sulla testa di Pinamonti. Un paio di altre fiammate.
Erlic 6 - Combatte con Zapata e fisicamente rischia di soccombere, ma se la cava con parecchio mestiere (dal 94' Tressoldi sv).
Viti 6 - Il mismatch con Sanabria non porta a soffrire particolarmente, visto che il paraguagio non è in serata di grazia.
Doig 5 - Bellanova lo mette a ferro e fuoco nel primo tempo, bucandolo e scivolandogli dietro nell'occasione del gol. Non è l'unica volta ed è parecchio in difficoltà nel fronteggiare l'avversario (dal 94' Ferrari sv).
Henrique 6 - Alle volte, da buon brasiliano, tira fuori dal cilindro delle scelte che sembrerebbero discutibili ma che, in realtà, diventano aperture geniali. Più di geometria che di martello.
Lipani 6 - Dà quantità e prova a spezzare le trame di gioco altrui (dal 72' Racic sv).
Bajrami 5,5 - In un paio di circostanze ha la possibilità di puntare forte la difesa avversaria, ma tocca il pallone una volta di troppo e la perde senza guadagnare fallo (dal 73' Defrel sv).
Thorstvedt 5,5 - Meno evidente e rilucente rispetto ad altre volte, è comunque il primo appoggio di Pinamonti in fase offensiva.
Lauriente 5,5 - Dovrebbe essere un anno da esplosione, ma fino a oggi è stato un fuocherello. Ha due occasioni per cercare la porta avversaria, Vanja però non si fa sorprendere.
Pinamonti 6,5 - Stacca praticamente dal calcio di rigore, mandandolo all'angolino e battendo Milinkovic-Savic. Poi si nasconde un po', anche perché viene aiutato pochino (dall'89' Mulattieri sv).

Alessio Dionisi 6 - Un pareggio che forse gli salva la panchina, senza Berardi ha delle scusanti: va più vicino al vincerla che al perderla, sebbene il finale sia corretto.


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